Continua negli Stati Uniti la furia iconoclasta, nelle sue derive anti-cristiane. Nella cattedrale di El Paso, in Texas, una statua di Gesù è stata abbattuta.
La diocesi lo ha reso noto sui propri social network, pubblicando le foto di quello che è in tutto e per tutto l’ennesimo sfregio alla fede e alla cultura cristiana. Non si conoscono con certezza gli esecutori del vile gesto, anche se al momento c’è un principale sospettato.
L’uomo è entrato in chiesa e ha distrutto la statua di Gesù
Si tratta di un trentenne, di nome Isaiah Cantrell. L’uomo sarebbe entrato dentro la cattedrale intorno alle dieci di un martedì mattina. La chiesa, in quel momento, era aperta per permettere ai fedeli di partecipare alla preghiera. Appena entrato in chiesa, il giovane si sarebbe scagliato contro la statua, posizionata dietro l’altare maggiore.
A quel punto, l’avrebbe presa in mano e gettata a terra. Così è accaduto che la statua, risalente ai primi del novecento, si sarebbe danneggiata gravemente. In particolare nei punti relativi al volto, alle mani e alla base.
Non si conoscono le ragioni dell’atto violento
Quello di cui non si ha al momento conoscenza è la ragione del gesto violento e offensivo del ragazzo. Di fatto gli agenti, dopo il fermo, hanno trovato in tasca al ragazzo qualche grammo di marijuana. Il New York Post ha spiegato che per ora Isaiah è stato fermato e preso in custodia dalla polizia di El Paso.
Il vescovo di El Paso, monsignor Joseph Seitz, parlando con i giornalisti ha cercato di non dare troppa importanza al gesto, che testimonia tuttavia ancora una volta l’odio ingiustificato contro la comunità cristiana e contro i simboli della fede in Gesù. Il religioso ha spiegato che il ragazzo che ha commesso il gesto sarebbe un “disturbato“.
La persone che ha abbattuto la statua di Gesù è un “disturbato”
“Non sappiamo nulla della persona che ha portato a termine l’assalto, certamente dev’essere una persona con gravi problemi per scagliarsi contro un posto così pacifico della nostra città e contro questa raffigurazione del Re della Pace”, è la dichiarazione del prelato riportata in seguito dalla pagina Facebook della diocesi.
Il vescovo tuttavia ha anche promesso: “Pregherò per lui”. La comunità è stata molto colpita da questa triste vicenda, e ora molti sono spaventati e sotto shock. Probabilmente qualche parrocchiano si sentirà minacciato e avrà paura che il gesto possa ripetersi. “Abbiamo il cuore spezzato per una situazione così assurda”, è quanto ha affermato il rettore della Cattedrale intitolata a San Patrizio, padre Trini Fuentes.
Il dolore della diocesi per l’attacco vandalico
La diocesi ha quindi invocato la protezione di San Patrizio dopo questo evento. La statua, si è spiegato, non aveva valore artistico in sé, in quanto aveva una vita di circa novantanni. Ma aveva certamente un forte valore affettivo per tutta la comunità, a partire dal vescovo. Che ha ricordato: “spesso prendevo ispirazione da quella immagine per preparare la Messa”.
Tuttavia, nonostante la perdita “incolmabile“, il religioso ha anche spiegato di essere “grato del fatto che l’attacco non sia stato contro una persona”. “Quella statua in particolare ci connette a persone e ideali che non sono visibili ai nostri occhi, ci rivela realtà che ci sono vicine, ma invisibili“, ha spiegato in conclusione.
La deriva violenta del movimento Black Lives Matters,
La vicenda però mostra per l’ennesima volta l’odio che viene troppo spesso rigurgitato contro i cristiani, che sono attaccati, minacciati, intimiditi. Dallo scoppio delle proteste che hanno fatto nascere il movimento Black Lives Matters, alcuni leader hanno persino incitato a distruggere le statue di “Gesù bianco”.
A loro avviso sarebbe un simbolo suprematista. Per questo c’è anche chi sospetta una connessione se non altro emotiva tra il gesto di El Paso e il movimento che troppo spesso ha preso derive violente ed estremiste.
Rileggere le Beatitudini per sconfiggere l’odio e la persecuzione
La statua abbattuta di San Junípero Serra, a San Francisco, colpevole di genocidio verso i nativi. D’altronde, però, si sa, l’odio e le persecuzioni sono purtroppo una costante nella storia della cristianità. Per questo è sempre utile rileggere il passo evangelico delle Beatitudini.
“Beati i perseguitati a causa della giustizia, perché di essi è il regno dei cieli. Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli” (Matteo 5,10-12).
Giovanni Bernardi