Negli Usa, tra luglio e agosto, sono previste quattro esecuzioni capitali, alle quali i Vescovi del Paese si sono fermamente opposti. Concreto l’appoggio degli altri leader religiosi.
L’appello dei Vescovi statunitensi è chiaro e conciso: la pena di morte non è una possibilità, perché esclude la speranza di una riabilitazione. Come riporta Vatican News, a lanciare questo monito sono non solo i Vescovi, ma anche più di mille leader religiosi, che fanno muro alle quattro pene programmate per i mesi estivi. Nell’affermare la completa inadeguatezza di tale drastico strumento, i Vescovi fanno poi riferimento all’attuale stato di emergenza che tutto il mondo sta attraversando: “Riprendere le esecuzioni durante una pandemia dovrebbe essere la cosa più lontana dalla nostra mente”.
Usa: i Vescovi si oppongono alla pena di morte
I leader religiosi che hanno appoggiato l’appello vescovile, si sono rivolti al presidente Trump e al procuratore generale Barr, affinché possano fermare le quattro esecuzioni previste per l’estate. Il governo, come leggiamo dalla fonte, ha infatti programmato tre esecuzioni per luglio, quelle di Daniel Lee, Wesley Purkey e Dustin Honken e una in agosto, quella di Keith Nelson. Nel messaggio mandato al presidente, i leader hanno chiesto esplicitamente che il Paese si possa concentrare sulla salvezza dei cittadini, visto lo stato di emergenza, piuttosto che sulla loro morte.
Pena di morte: negazione della speranza
Quella dell’esecuzione capitale è una scelta che nega a tutti gli effetti la speranza della riabilitazione. Quest’ultima, sostengono i Vescovi statunitensi, è un’opportunità che non deve essere mai esclusa. Invece, dal canto loro, le esecuzioni vanno solo a perpetuare un sistema profondamente difettoso e marcio. Questo sistema è in contrasto con la chiamata evangelica a onorare la dignità di ogni vita umana.
Veder morire le persone è un dolore troppo grande
A prender parola sulla delicatissima questione, è intervenuto Carlos Malave, le cui parole sono state riportate da Vatican News. Il direttore di Christian Churches Together ha sostenuto che gli si spezza il cuore a vedere il Paese che torna ad uccidere le persone. Ma non solo Malave: anche altri leader religiosi hanno preso parte all’appello vescovile. L’Arcivescovo Paul Coakley, presidente del comitato per lo sviluppo umano, ma anche l’Arcivescovo Charles C Thompson e i Vescovi dell’Iowa hanno detto la loro. Infatti, la direttrice del Catholic Mobilizing Network, che ha dato voce al monito, si è dichiarata “commossa di tali testimonianze”, ringraziando i fedeli che si oppongono alle esecuzioni capitali.
Fabio Amicosante
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