L’Italia è chiamata a strutturare un piano che permetta alle nostre località turistiche di non perdere troppi introiti, come evitare l’isolamento?
Le altre nazioni europee in questi giorni stanno lavorando ad accordi bilaterali che consentano l’ingresso nel proprio Paese di turisti che provengano da zone in cui il Covid è sotto controllo.
Entro la fine del mese di maggio, tutti gli italiani dovrebbero poter tornare ai propri posti di lavoro. La settimana prossima, in molte regioni, si permetterà l’apertura di bar e ristoranti ed in alcuni casi di centri estetici e parrucchieri. Per le palestre e le piscine, invece, probabilmente si dovrà attendere il mese di giugno. Lo stesso dicasi per gli spostamenti interregionali per i quali adesso si è aperto uno spiraglio proprio per il primo lunedì del prossimo mese.
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La possibilità di spostarsi all’interno del territorio è fondamentale per il settore turistico. Entro la metà di giugno, infatti, verranno consegnate le disposizioni alle strutture balneari e agli alberghi per permetterne l’apertura. Senza la possibilità di trasferimenti, però, l’afflusso di turisti è praticamente nullo. Da qualche giorno, inoltre, gli esponenti del settore turistico (che in Italia rappresenta tra il 12 ed il 15% del Pil) richiedono a gran voce al governo la strutturazione di accordi per la creazione di corridoi turistici.
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In queste ore giunge notizia dal ‘Sun’, che il governo britannico e quello francese sono vicini ad un accordo che permetterebbe l’ingresso di turisti esteri nelle rispettive nazioni. La Gran Bretagna, nazione europea che si trova con il tasso di contagi più alto, ha imposto l’obbligo di quarantena a chiunque arrivi dall’estero, obbligo che sarebbe cancellato per i turisti francesi in visita al Paese. Chiaramente per i turisti sarebbero valide tutte quelle disposizioni sulla sicurezza che valgono anche per i residenti.
Accordi simili si stanno discutendo anche tra Repubblica Ceca e Croazia, Austria e Germania ed anche la Grecia si sta muovendo per accogliere turisti dal nord Europa. L’obbiettivo dei greci è proprio quello di assicurarsi i turisti tedeschi, soliti passare le proprie vacanze estive nell’Adriatico e nelle isole del Mediterraneo. Già stabiliti, invece, i corridoi turistici tra i Paesi scandinavi: a partire dal 15 maggio, infatti, i confini di Lettonia, Estonia e Lituania verranno riaperti per i rispettivi cittadini.
Nei prossimi giorni il Parlamento Europeo esporrà i propri piani per i trasferimenti vacanzieri all’interno delle varie nazioni. Se tale piano non fosse soddisfacente è chiaro che l’Italia si dovrebbe muovere singolarmente, trovando un accordo con una nazione in particolare. Solo in questo modo di potrebbe evitare un’isolamento che causerebbe una perdita economica non indifferente. Chiaramente tutto ciò è sottomesso all’andamento della crisi sanitaria: qualora ci dovesse essere una riacutizzazione della curva dei contagi, non si potrebbe applicare nessun corridoio turistico.
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Luca Scapatello
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