Chi l’ha detto che scienza e fede non si possano incontrare? Anche nell’ambito dei vaccini, la potente testimonianza di questo sacerdote scienziato ce lo dimostra!
Padre Nicanor Robles è un sacerdote austriaco con la doppia nazionalità, filippina e statunitense. Oltre a essere uno scienziato, in particolare un biologo molecolare da oltre vent’anni, e professore, è anche sacerdote domenicano e sta realizzando un progetto chiamato Pagasa. Un termine che in filippino significa “speranza”.
Il progetto punta a dare una vera e propria speranza a milioni di poveri in tutto il mondo. Quelle persone che cioè, stando alle attuali condizioni, rischieranno di non avere mai accesso al vaccino. Consiste nello “sviluppare un sistema di amministrazione di vaccini di lievito microorganico per il Covid-19 che sia più economico e più facile da implementare rispetto ai vaccini standard disponibili attualmente”. Il sacerdote
Padre Nicanor, che ha parlato del suo lavoro in un’intervista rilasciata al network Aleteia, ha inoltre raccontato di avere sentito la vocazione proprio mentre stava per concludere il dottorato in Biologia all’IMT negli Stati Uniti. Era quindi già uno scienziato, quando ha deciso di votare la sua vita al Signore.
Una situazione sicuramente inusuale, in particolare oggi, dove il triste divorzio tra scienza e fede, troppo spesso in atto, porta la maggior parte delle persone a vedere una sorta di inconciliabilità tra le due. Quando la realtà è che non è affatto così, tutt’altro. Scienza e fede sono infatti, fin dall’antichità, due lati della stessa medaglio, vale a dire la ricerca della verità e della stessa giustizia che il Signore ci ha rivelato con la Sua venuta tra gli uomini.
“Come ha ricordato San Giovanni Paolo II alla Chiesa, la fede e la ragione sono entrambi doni di Dio”, commenta infatti il sacerdote. Il sacerdote biologo ha così esposto il suo personale e molto particolare punto di vista sul dramma che la popolazione mondiale sta vivendo, vale a dire quello della pandemia.
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“Il Covid-19 è una malattia respiratoria provocata da un nuovo coronavirus che ha raggiunto proporzioni pandemiche. Il mondo ha già sperimentato delle pandemie e tornerà a sperimentarle. Le pandemie sono parte del tessuto della storia“, ha spiegato. “Da un punto di vista teologico, possono essere sia un tempo di castigo che un’occasione di rinnovamento”.
Il parere di scienziato per quanto riguarda i vaccini, tuttavia, è ben chiaro. “I vaccini che vengono considerati sicuri durante le prove cliniche lo sono. Tutti dovrebbero vaccinarsi per proteggere se stessi e i propri cari”, è la sua perentoria convinzione.
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Il religioso ha anche affermato, senza dubbi, che “Dio ha dato agli scienziati la capacità di creare i vaccini per il Covid-19 in tempi record”. Per questo, “ora dovremmo usare questi vaccini per proteggere gli anziani e i più vulnerabili alle malattie per porre fine alla pandemia. Senza il vaccino, la gente continuerà ad ammalarsi e alcuni continueranno a morire, soprattutto gli anziani”.
Un punto importante, tuttavia, è quello dello sviluppo dei vaccini da destinare ai più poveri. “I poveri sono amati dal Signore. Dovremmo mettere a loro disposizioni i vaccini contro il Covid-19 senza alcun costo. Questa è sia la cosa etica da fare, perché dobbiamo provvedere a chi non ce l’ha, che la mossa scientifica giusta, perché i poveri vivono spesso in aree densamente popolate che tendono a diffondere il virus. Se vogliamo sradicare il virus, dobbiamo vaccinare tutti, specialmente i più vulnerabili ad ammalarsi”.
Ma al netto di tutto ciò, c’è un solo vaccino che è il migliore in assoluto per l’anima, spesso alle prese, in particolare in questi tempi difficili, con depressione, tristezza e disperazione. “Un’amicizia personale e intima con Gesù Cristo, il Salvatore del mondo!”.
Giovanni Bernardi
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