In queste ora si sta stanno presentando con allarmismo, elementi legati al Coronavirus e ai vaccini, di cui si era a totale conoscenza. Ma perché farlo?
Da settimane la quasi totalità dell’informazione istituzionale e “mainstream” sta spiegando che siamo di fronte a un allarme che sarebbe “imprevisto”, quello delle “varianti” del Covid. Ma la mutazione, è ben risaputo, è la normalità. Lo stesso sta accadendo in queste ore per ciò che riguarda le ultime notizie legate alla vaccinazione.
Si fanno passare per motivo di allarme fatti assolutamente noti
Si spiega, come se si trattasse di una scoperta dell’ultima ora, che il vaccino permette di difendersi dal virus ma solamente fino a un certo punto. E soprattutto si afferma, con titoli da prima pagina, che il vaccino non garantisce l’immunità dalla trasmissione del virus. Tuttavia, anche in questo caso si tratta di un’informazione nota e arcinota. Tutti lo sapevano e lo hanno sempre sottolineato, fin dal primo minuto.
La domanda sorge allora più che spontanea. Perché creare tutto questo allarmismo? Soprattutto, perché incutere paura tra la popolazione soffermandosi su qualcosa di cui si era già ampiamente al corrente? Non è mai stato detto che il virus non garantisce la non trasmissibilità. Di conseguenza, che anche il cosiddetto “patentino d’immunità” è assolutamente inutile, se non c’è immunità.
Un patentino di immunità? Una soluzione nefasta e controproducente
Anzi, si tratterebbe di una soluzione nefasta e controproducente. Non tanto perché marchierebbe in maniera inaccettabile anche chi nutre dubbi legittimi sull’efficacia del vaccino, tra l’altro confermati in continuazione da ogni scienziato. Ma soprattutto perché rischierebbe di fare circolare con libertà totale persone che in realtà potrebbero comunque essere portatrici del virus, generando esattamente l’effetto opposto.
L’ultimo che ha spiegato questo dato di assoluto buonsenso è stato l’immunologo Emanuele Cozzi, responsabile dell’Unità di immunologia dei trapianti nell’Azienda ospedaliera all’Università di Padova, intervistato dal Quotidiano nazionale.
LEGGI ANCHE: Oms lancia l’allarme: spaventano le nuove varianti Covid
Il medico ribadisce: “I vaccinati Covid possono contagiare”
“I vaccinati Covid possono contagiare”, ha spiegato il medico, aggiungendo che di conseguenza “passaporto sanitario non dà sicurezza”. Le persone vaccinate contro il Covid, infatti, sono sì protette, ma allo stesso tempo potrebbero continuare a trovarsi tracce di virus nelle loro vie aeree. Di conseguenza, muovendosi liberamente sarebbero portati a trasmetterlo involontariamente ovunque.
Perciò come ha sostenuto anche il numero due della Sanità inglese, Jonathan Van Tam, anche dopo esserci vaccinati bisognerà seguire le regole di distanziamento. Il medico ha poi aggiunto che “per quanto riguarda la pandemia attuale, sappiamo per certo che chi è vaccinato risulta protetto, ma questa copertura non raggiunge il cento per cento”.
LEGGI ANCHE: Covid: c’è chi invoca un lockdown totale come a marzo
“Non sappiamo in quali proporzioni si interrompe la catena dei contagi”
Un fatto che, inoltre, accade anche dopo la seconda dose. “La carica virale probabilmente si abbatte dopo il richiamo, ma non sappiamo in quali proporzioni si interrompe la catena dei contagi“. Di conseguenza, l’idea di dare una sorta di lasciapassare ai vaccinati è una sciocchezza.
“Dubito che si possa garantire una immunità con un documento”, ha spiegato il professore. “Le persone vaccinate possono stare tranquille, ma devono continuare a rispettare le misure igieniche precauzionali per i motivi detti prima”
Giovanni Bernardi