Il vaccino anti Coronavirus potrebbe essere il rimedio alla pandemia, ma ci sono aspetti che vanno chiariti, in particolare sulla comunicazione che ne viene fatta nelle ultime settimane.
All’inizio di questa campagna vaccinale contro il Coronavirus, sono stati i medici e il personale sanitario a ricevere sia la prima che la seconda dose del vaccino. Ora si spiega che non sono pochi coloro che hanno accusato effetti collaterali, lievi o meno.
Ci si chiede tuttavia per quale motivo si continui a presentare questo fatto con clamore, quando in realtà è ben noto fin dall’inizio. Non c’è nulla di nuovo nel fatto che, in particolare per quanto riguarda la seconda dose, presenti dei sintomi a volte anche significativi: significa che il vaccino sta facendo effetto. Il vaccino ha queste caratteristiche e non ci dobbiamo sorprendere, altrimenti il rischio è di creare nella gente disorientamento.
Vaccino Covid: quali effetti collaterali?
Soltanto partendo da questo presupposto è quindi possibile porsi domande circa i nuovi vaccini contro il Coronavirus che verranno somministrati a tutta la popolazione mondiale, in una campagna vaccinale senza precedenti. Prima, seconda dose, solo una dose… le agenzie regolatorie del farmaco stanno raccogliendo quanti più dati è possibile per riuscire a dare un quadro generale di tutti gli effetti collaterali (lievi o meno) che questi può comportare.
Si sono già verificati degli effetti collaterali, come previsto, e quali sono? “Gli effetti collaterali più frequenti (più di 1 persona su 10) nello studio sul vaccino di Pfizer-BioNTech sono stati dolore e gonfiore nel sito di iniezione, stanchezza, mal di testa, dolore ai muscoli e alle articolazioni, brividi e febbre” – si legge nelle FAQ dell’Aifa.
A questi, si legge ancora, hanno fatto seguito (in percentuali sempre più ridotte) “prurito nel sito di iniezione, dolore agli arti, ingrossamento dei linfonodi, difficoltà ad addormentarsi e sensazione di malessere hanno interessato meno di 1 persona su 100. La paralisi facciale si è verificata raramente, in meno di 1 persona su 1000”.
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Reazioni possibili alla prima e alla seconda dose
Possibili, anche, rare reazioni avverse al siero iniettato: “La reazione avversa severa più frequente nei vaccinati è stato l’ingrossamento delle ghiandole linfatiche. Si tratta di una patologia benigna che guarisce da sola” – scrive l’Agenzia del farmaco italiana.
Abbiamo parlato prima di vaccino in prima e seconda dose. Ed è proprio in questi giorni che, la maggior parte degli operatori sanitari sa effettuando “la seconda dose di richiamo” del vaccino Pfizer.
“La prima somministrazione stimola il sistema immunitario a reagire contro il virus. La risposta alla seconda dose è più vigorosa proprio perché l’organismo ha già costruito delle difese e quindi lotta più duramente contro il vaccino e i suoi eccipienti” – spiega la dott.ssa Stefania Salmaso della società italiana di epidemiologia.
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La preoccupazione più comune a tutti è: avrò più reazioni avverse dopo la seconda dose, o sarò completamente immune? “Le reazioni, in genere di entità lieve o moderata, si sono risolte entro pochi giorni. Durata riscontrabile sia in caso di prima dose che di richiamo. In merito alle reazioni avverse in seguito alla seconda dose, in generale, sono state reazioni sistemiche più frequenti e pronunciate” – scrive l’Aifa.
Tuttavia, visto e considerato che fin dall’inizio il fatto che la somministrazione dei vaccini possa presentare effetti indesiderati è cosa ampiamente nota, non bisogna creare panico. Per questa ragione, sembra piuttosto assurdo continuare a presentare la vicenda con allarmismo, come purtroppo sembra invece fare la quasi totalità dell’informazione in questi giorni.
ROSALIA GIGLIANO