Alla fine del mese di aprile in Inghilterra prenderanno il via i test del vaccino messi a punto dall’azienda italiana Advent-Irbm, di Pomezia, insieme con lo Jenner Institute della Oxford University.
Si tratta di test accelerati che verranno somministrati a 550 volontari sani, come annunciato dall’ad di Irbm Piero Di Lorenzo. “È ormai in fase finale la trattativa per un finanziamento di rilevante entità con un pool di investitori internazionali e vari Governi interessati a velocizzare ulteriormente lo sviluppo e la produzione industriale del vaccino”. L’obiettivo è quello di “rendere utilizzabile il vaccino già a settembre per vaccinare personale sanitario e Forze dell’ordine in modalità di uso compassionevole”.
Il vaccino prodotto da un’azienda italiana
“A fine aprile, in virtù dei dati acquisiti nelle ultime settimane, il primo lotto del vaccino messo a punto dalla partnership Advent-Irbm con lo Jenner Institute della Oxford University partirà da Pomezia per l’Inghilterra, dove inizieranno i test accelerati su 550 volontari sani”, ha spiegato Di Lorenzo.
La decisione di passare direttamente alla sperimentazione clinica su uomini è arrivata dopo che entrambi i soggetti hanno ritenuto “sufficientemente testata la non tossicità e l’efficacia del vaccino sulla base dei risultati di laboratorio, che sono stati particolarmente efficaci“.
I numerosi vaccini che si stanno producendo
Non sono le uniche novità diffuse nelle ultime ore sull’avanzamento dei vaccini necessari a combattere il virus. In mattinata è circolata quelle del multimilionario americano Bill Gates. Poi è stata rilanciata quella già diffusa lo scorso 27 marzo dall’università di Oxford, insieme all’azienda italiana. Annunci che portano speranze nella popolazione che attende una via d’uscita dal tunnel delle misure restrittive, specialmente per chi è rimasto senza lavoro e sussidi.
Tuttavia le autorità sanitarie mondiali come l’Oms danno segnali differenti, parlando di periodi di emergenza lunghi e indefinibili. Oppure stando a quanto affermato dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, che ha prospettato che l’attesa dovrà prolungarsi fino alla fine dell’anno.
I lunghi tempi dovuti alle delicate verifiche
In ogni caso, sono numerose le istituzioni che in tutto il mondo stanno lavorando al vaccino, quindi è comprensibile l’arrivo di notizie di segno diverso. Specialmente in un momento caotico ed emergenziale come quello che stiamo vivendo. E anche Di Lorenzo pare che abbia sostenuto che comunque, prima che il vaccino arrivi a tutta la popolazione, potrebbero passare anche anni.
In questo tempo infatti le aziende dovranno testare i vaccini numerose volte per verificarne sicurezza ed efficacia. Poi si dovranno produrre miliardi di dosi, visto che sarà tutta la popolazione mondiale ad averne bisogno. E si dovrà stabilire chi vaccinare prima degli altri e perché.
Come funzionano i vari tipi di vaccino
Il funzionamento del vaccino prevede che l’organismo entri in contatto con una proteina del virus, facendone la sua conoscenza e imparando a riconoscerla come estranea, e di seguito a fabbricare anticorpi specifici per combatterla. Quindi bisogna produrre un vaccino che nel momento della somministrazione non faccia ammalare il soggetto che la riceve.
Ci sono tre modi tecnici con i quali la tecnologia oggi permette questo tipo di procedimento. Un vettore virale, un acido nucleico o una proteina virale. I primi, usano sempre dei virus ma totalmente diversi da quelli per i quali si cerca l’immunità. Sono virus innocui in cui viene inserito un gene sintetico che permette alle cellule di produrre una proteina del virus, permettendo al sistema immunitario di riconoscerla e di creare gli anticorpi.
Nel secondo caso, che può essere di vaccini a Rna o Dna, si inietta direttamente il gene sintetico all’interno di una formulazione speciale, più facile da produrre a livello industriale. Nei terzi invece, con proteina virale, viene realizzata una proteina del virus che si inietta, insieme a specifici adiuvanti, e per produrla ci vogliono mesi. Ma una volta prodotta è più facile passare alle grandi quantità.
Giovanni Bernardi
Fonte: corrieredellasera.it
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