Dopo mesi, parla la sorella di Camilla, la giovane morta dopo la somministrazione di una dose di vaccino anti Covid, che chiede rispetto per la verità di quanto è accaduto.
Aveva solo 18 anni quando, dopo la prima dose di AstraZeneca, muore. Le indagini sono continuate e stanno per arrivare ad un punto fermo.
Il ricordo della giovane 18enne
Era lo scorso mese di giugno quando Camilla Canepa, giovane ragazza di 18 anni, si recava ad uno dei tanti open day vaccinali della sua città per sottoporsi alla prima dose di AstraZeneca. Ma qualcosa è andato storto e Camilla vola in cielo il 10 giugno.
La sua famiglia non si è mai esposta, ha preferito tenere il suo dolore per sé, senza diffonderlo. Hanno ricordato e voluto tenere per sé vivo il ricordo di Camilla, ancora oggi, quando le indagini stanno per arrivare ad un punto fermo.
La sorella ed il suo personale pensiero affidato ai social
Perché, se dopo la morte della giovane, il vaccino AstraZeneca non è stato più somministrato alla fascia più giovane della popolazione vaccinabile, le indagini sono proseguite e sono arrivate a una serie di conclusioni. E ad affidare, dopo mesi di silenzio, il suo sfogo ai social, è proprio la sorella di Camilla, Beatrice, 25 anni.
“Era sana, sono bastate queste due parole per acuire in me un dolore mai sopito” – queste sono le prime parole di un post con i suoi pensieri affidato ai social. I risultati definitivi dell’autopsia sul corpo della povera Camilla sono arrivati qualche giorno fa, confermando che la causa del decesso della ragazza è stata dovuta agli effetti avversi del vaccino anti Covid.
Il vaccino anti Covid e la morte di Camilla
Camilla è morta per trombosi nel giro di pochissimi giorni. Si era vaccinata il 25 maggio e, dopo il ricovero in ospedale agli inizi di giugno, è spirata il 10 giugno. Una trombosi al seno cavernoso, condizioni disperate che non sono migliorate dopo l’operazione alla testa, fino alla morte il 10 giugno.
Il dolore di Beatrice, nel ricordare sua sorella, è stampato nelle sue parole: “Poi non è una novità che mia sorella fosse sana. Lo sapevamo tutti. Da sempre. E Dio solo sa quanto male faceva, nella drammaticità del lutto che da giugno ha cambiato per sempre le nostre vite, leggere continuamente di presunte “malattie pregresse. Oltre a provare un dolore incommensurabile, quasi fisico, per l’immenso assurdo vuoto lasciato dalla scomparsa di mia sorella, perdevo ogni giorno di più la fiducia verso il prossimo” – scrive.
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Il dolore della sorella: “Lei era sana”
I periti medico legali hanno rilevato una “familiarità con la piastrinopenia”, ovvero un livello basso di piastrine nel sangue, che non significa che Camilla potesse essere malata prima di fare il vaccino. “La morte ragionevolmente è da riferirsi a effetti avversi della vaccinazione” – scrivono i consulenti dei pm Stefano Puppo e Francesca Rombolà.
Beatrice, nel suo post, ha parlato delle illazioni, sempre infondate, circa la salute di sua sorella prima del vaccino: “Ora però sono state ufficialmente sbugiardate tornerò a pensare alla Cami con la devozione che merita, senza più distrazioni. Quello che eravamo noi due insieme non lo so descrivere” – conclude.
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