Juan Manuel Cotelo è un personaggio assai controcorrente. In un momento storico in cui, a torto o ragione, quasi tutti sono preoccupati o tristi, lui parla di felicità, di gioia e di fede.
Contagiosi. Una pandemia di speranza è il titolo della sua nuova serie di imminente distribuzione anche in Italia. Sarà visibile a puntate sul canale Youtube di Infinito +1, la casa di produzione fondata dallo stesso regista spagnolo.
La conversione non è un tema nuovo nelle pellicole di Cotelo (si pensi a Terra di Maria). Il talento del regista è nel saperne coglierne di volta in volta un’angolatura diversa e trattarla con un linguaggio brillante e accattivante ma mai superficiale.
La baraonda di informazioni, quasi sempre poco rassicuranti, sul Covid, offrono lo spunto per rovesciare la prospettiva e offrire un messaggio di speranza. Tutte le testimonianze riportate in Contagiosi sono unite da un filo rosso: la noia, l’alienazione e l’abbrutimento di una vita senza Dio, contrapposta alla letizia, alla pace interiore e all’amore che germogliano nel cuore di chi Dio l’ha incontrato.
In modo gradevolmente provocatorio, Cotelo gioca sull’attesa “messianica” di questi mesi riguardo a un vaccino anti-Covid. “Qual è la buona notizia attesa in tutto il mondo? Abbiamo il vaccino e funziona! Lo hanno già provato numerosi pazienti che sono guariti da malattie del cuore che sembravano incurabili”, annuncia Cotelo nella sua ultima fatica.
Ecco allora una carrellata di storie personali in cui il comune denominatore è il passaggio dal buio alla luce. “Vedevo Dio come uno che mi avrebbe punita per essermi comportata male – dichiara una degli intervistati –. E mi resi conto che era tutto il contrario: Dio mi amava”.
Come sempre Cotelo comunica in modo innovativo e si pone in sintonia con il mood dei giovani. Un musicista da lui intervistato racconta così la sua conversione: “Per me fu un tale colpo che mi dissi: “Come posso essere io il protagonista del rap, se deve esserlo Dio?”.
Poi è ancora il regista a spiegare: “Questo vaccino ha effetti collaterali: non agisce solo all’interno del paziente ma proietta la sua azione curativa verso gli altri. Perciò questi ammalati sono considerati contagiosi!”.
La serie ci riporta su una verità del cristianesimo mai troppo ricordata: la fede si accresce donandola. Ecco allora uomini e donne della porta accanto che, incontrando Dio, hanno cambiato prospettiva a 360 gradi. Persone comuni, di ogni età, professione e ceto sociale, che hanno iniziato a diventare, nel loro piccolo, “speciali”, volgendo lo sguardo verso il prossimo, in particolare verso il fratello sofferente in cui hanno imparato a vedere lo sguardo di Gesù.
Nonostante tutto, è sempre possibile venire a conoscenza di “tante cose, molto buone e che vale la pena condividere – ha detto Cotelo in un’intervista alla COPE –. A volte si vive come intrappolati in una contaminazione di pessimismo, ma se ci si separa da tutto questo, sono tante le cose buone di cui non si parla”. Da qui l’idea di portare la propria telecamera “davanti alle tante notizie buone che ci sono al mondo”.
A chiunque può capitare di incontrare “qualcuno che trasmette qualcosa di simile a un profumo, pace, gioia, serenità anche nei momenti più difficili”. Le persone che hanno reso testimonianza in Contagiosi sono felici, proprio perché hanno assunto uno speciale “vaccino” e quel vaccino è “Gesù che vive in loro”.
La nuova serie di Cotelo vuole sfidare l’attuale “contesto sociale di denuncia e vittimismo”, in cui “la cosa facile è diffondere la cattiva notizia, invece della buona notizia”, e in cui si antepongono “gli antieroi e i problemi” agli “eroi” e alle “soluzioni”, ha dichiarato il regista a Religiòn en Libertad.
La trappola più grande, ha aggiunto, è “l’egoismo, la preoccupazione ossessiva per il mio benessere, la mia sicurezza, il controllo totale della mia vita”, che fa diventare “opachi”, incapaci di “trasmettere luce” e di “catturare i bisogni reali degli altri”. Quando invece “reindirizziamo la nostra mente e le nostre energie verso il benessere degli altri… iniziamo a dare luce intorno a noi, senza rendercene conto!”.
Contagiosos. Una pandemia de esperanza è stato presentato in anteprima nella versione originale in spagnolo lo scorso 21 ottobre e sarà trasmesso in dieci episodi, con cadenza mensile. Non è esclusa una seconda serie. Per sostenere questo e altri progetti a diffusione gratuita di Infinito +1, è possibile effettuare una donazione al seguente link: https://www.infinitomasuno.org/it/donazione/.
Luca Marcolivio
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