Nel corso della campagna vaccinale che prosegue in tutto il mondo seppur con ritmi diversi, arriva una notizia inaspettata dai fondatori di BioNtech.
Il primo vaccino anti Covid al mondo, del quale è necessario fare due dosi a distanza ravvicinata, ha una copertura di circa un anno. Ne consegue che potrebbe esser possibile inoculare anche una terza dose per avere una copertura più completa. Cerchiamo di capirne qualcosa in più.
Vaccino Pfizer: possibile terza dose
È stato il vaccino della speranza, quello che ci ha fatto iniziare la battaglia contro il Coronavirus. Quello che è stato visto come “la difesa degli anziani e dei soggetti più fragili”. Stiamo parlando di Pfizer, il vaccino la cui inoculazione deve esser fatta in due dosi a distanza di 21 giorni l’una dall’altra.
Tutti erano entusiasti, e sin dall’inizio si è pensato che il nostro corpo, una volta ricevuta “l’informazione” di produrre anticorpi contro il Covid, non avrebbe dovuto più fare alcun richiamo.
Ma purtroppo non è così. Secondo il fondatore di BioNtech, Ugur Sahin, scienziato tedesco ma di origine turche, potrebbe esser necessaria, anche, una terza dose del vaccino Pfizer: “Nel tempo la protezione del vaccino contro il virus diminuisce, con il calo degli anticorpi. Dunque sarà necessaria una terza vaccinazione: secondo le mie stime dopo 9 mesi dalla seconda somministrazione, al massimo dopo 12 mesi” – ha dichiarato in un incontro video con la stampa estera.
Al momento, gli altri vaccini non ne hanno bisogno
Se per gli altri vaccini anti Covid (AstraZeneca, Moderna e Johnson&Johnson), al momento non è prevista una terza dose, per Pfizer, invece, gli studi sono in corso. Già precedentemente all’intervento dello scienziato, erano circolate voci circa una possibile perdita di immunità dal Covid nel corso del tempo. Non è ancora chiaro quanti mesi di copertura assicura il vaccino.
Sahin: “Pfizer funziona anche contro le varianti”
Stando agli ultimi studi, compiuti anche dalla BioNtech, Pfizer sarebbe efficace anche contro le varianti fin qui in circolazione, in particolare contro quella indiana: “Grazie ai nostri studi sul cancro che muta continuamente, abbiamo studiato 30 varianti e abbiamo visto che in tutte queste varanti il nostro vaccino funziona bene. Si può ben sperare anche sulle altre mutazioni del Covid emerse negli ultimi mesi” – ha dichiarato il dottor Sahin.
In futuro, vaccinazioni anche per i bambini
Un vaccino che, si spera, possa arrivare davvero a tutti. Lo scienziato ha, anche, sperato in un inizio di vaccinazione anche per i più giovani: “Noi pensiamo sia giusto offrire la vaccinazione anti-covid anche ai bambini. Anche i piccoli possono avere percorsi gravi, e per quanto sia raro ci sono casi per i quali finiscano in terapia intensiva.
Allo stesso tempo sembra che il cosiddetto ‘long Covid’ possa colpire anche loro. Per tutti questi motivi riteniamo sia opportuno offrire in futuro la vaccinazione anche ai bambini, anche perché contribuirebbe a rafforzare l’immunità di gregge” – spiega Sahin.
Lo scienziato ha poi concluso che, “solo quando avremo dati completi si potrà raccomandare la vaccinazione dei bambini“.
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ROSALIA GIGLIANO