La storia di Valerio potrebbe essere d’ispirazione a tanti giovani che oggi si tengono a distanza da Dio e dalla religione. Oggi questo ragazzo romano dagli occhi scuri e profondi parla della sua adolescenza con schiettezza e sincerità, dice di aver capito di poter essere d’aiuto a molti giovani che si trovano nella sua stessa condizione e che grazie a ‘Nuovi Orizzonti’ riesce a raggiungere una platea sconfinata di ragazzi nelle circostanze più disparate (rave party, scuole ed assemblee pubbliche) a cui spiega come la sua vita, prima avvolta da tenebre, oscurità e buio, sia diventata colma di luce, verità e vita.
L’allontanamento da Dio per Valerio è coinciso con la morte del nonno malato da tempo di tumore ai polmoni. Di quella sofferenza il giovane accusava il Signore e questo suo astio si è acuito quando il padre ha deciso di lasciare la madre. Ancora quindicenne Valerio ha cominciato a frequentare giri loschi, a fumare erba ed infine a spacciare. Quella vita lo faceva sentire indipendente ma al contempo, confessa: “Dentro di me sentivo che questa cosa poco alla volta mi spegneva”.
L’occasione per cambiare gli si è palesata davanti un 27 dicembre: dopo una serata a base di droga ed alcol, il ragazzo torna a casa e nota che in una delle macchine parcheggiate davanti al portone c’è un’amica della sorella. Sale le scale e si reca nella stanza della sorella, nota che si sta preparando per uscire e le chiede dove va, questa le risponde: “Andiamo ad incontrare un esorcista”. Valerio si altera le dice che non deve prestare attenzione a queste cose, che i parroci sono manipolatori, ma lei non ne vuole sapere e gli chiede di accompagnarla.
Valerio è restio, ma quando salgono a casa gli amici della sorella si convince. Il viaggio è stato surreale, gli altri cantavano canzoni di chiesa e lui si chiedeva cosa ci faceva in quella macchina. Arrivati ad una piccola chiesetta i quattro giovani hanno incontrato il parroco che li ha accolti con il sorriso prima di dire a Valerio che gli voleva parlare: “ Mi raccontò alcune cose della mia vita che non sapeva nessuno. Io mi arrabbiai, gli diedi una spinta e chiamai mia sorella per sgridarla. Pensavo tra me, ‘è stata sicuro lei a riferire queste cose…’”. Valerio era sempre più convinto di voler andare via, ma il frate ad un tratto gli disse una cosa che lo ha fatto riflette: “Ti voglio solo dire che la tua vita non è buttata, che la tua vita serve a qualcosa, e se vuoi fare un salto lo puoi fare”.
A quel punto il ragazzo guarda il frate negli occhi e nota che nella sua espressione c’è un amore che non ha mai visto da nessuna parte, in quell’istante la sua durezza si sbriciola e con le lacrime agli occhi lo abbraccia. Dopo quel bellissimo momento di condivisione l’esorcista dice ancora: “Tu devi credere che c’è l’amore. So che ce l’hai contro Gesù e io non dico che devi rivolgerti a lui. Ma sappi che puoi ancora donare e ricevere amore. E puoi cambiare la vita a tante persone che sono nella tua stessa situazione”. L’idea di essere utile, di poter aiutare gli altri lo convinse a frequentare un percorso di evangelizzazione con la comunità ‘Il Mandorlo in fiore’.
Proprio mentre pregava all’interno della comunità gli accadde qualcosa di incredibile, il piercing alla lingua lo stava facendo soffocare: “Avevo anche del ‘fumo’ in tasca che stava diventando sempre più caldo. Intanto il piercing mi piegava in avanti dal dolore. Accanto a me si trovò un altro frate, frà Enzo, che mi invitava a svitare il piercing anche se in quel momento sembrava un’operazione difficilissima. Alla fine ci sono riuscito e lo diedi a lui, così come il fumo che avevo in tasca”. E’ stata la prova definitiva che doveva dare un taglio alla vita precedente, così consegnò il resto dell’erba che aveva a casa e si è dedicato totalmente a Dio.