L’importanza delle immagini sacre, degli oggetti e dei riti sacri che portiamo sempre con noi. Che valore hanno?
C’è una differenza fra i vari sacramentali ? Una fedele chiede un chiarimento a Padre Angelo che ci spiega il tutto.
Tante sono le domande che, ogni giorno arrivano a Padre Angelo. Ognuna di queste pone un quesito, chiede un consiglio o una preghiera. La richiesta di una fedele, però, è molto particolare: “Il Crocifisso è un sacramentale? O sacramentali sono scapolare, medaglia di san Benedetto, medaglia miracolosa?”.
La riposta del sacerdote parte dall’inizio: “In un primo momento nella storia della Chiesa erano considerati sacramentali tutti quei riti che accompagnano la celebrazione del sacramento, ma non ne costituiscono l’essenza.
Per il Battesimo, ad esempio, la sua essenza consiste nel versare l’acqua sul capo del battezzando […] Sono sacramentali invece le varie unzioni che vengono compiute sul battezzando, l’esorcismo, il toccare le orecchie e la bocca, indossare le veste bianca, il cero acceso, le varie benedizioni”.
“Dice San Tommaso: L’acqua benedetta e le altre consacrazioni non si chiamano sacramenti perché il loro uso non produce l’effetto dei sacramenti che è il conferimento della grazia. Sono piuttosto delle disposizioni ai sacramenti in quanto rimuovono gli ostacoli come l’acqua benedetta usata contro le insidie del demonio e contro i peccati veniali” – prosegue Padre Angelo.
Ma c’è una differenza fra un atto sacramentale ed il semplice oggetto che viene consegnato al termine del Sacramento stesso?
“Vennero considerati sacramentali anche altre realtà benedette che i fedeli portano con sé, come ad esempio l’acqua benedetta, il Rosario, il crocifisso, le varie medaglie e immagini, le varie benedizioni e gli stessi oggetti benedetti […]
Sono sacramentali dunque tutte quelle realtà (cose, gesti, parole, riti) che aiutano ad entrare nella corrente santificatrice della Chiesa” – spiega Padre Angelo.
Quindi tutto ciò che si compie durante l’amministrazione di un Sacramento è, già di per se, sacro quindi sacramentale. “Tra i riti vi sono le varie unzioni sia nella celebrazione dei sacramenti sia fuori della celebrazioni dei sacramenti, le processioni e le rogazioni. Tra i gesti il principale è il segno della croce. Tra le cose ci sono gli oggetti benedetti come gli scapolari, i crocifissi, le corone del Rosario, le medaglie”.
E, nella sua precisa spiegazione, Padre Angelo ci introduce, anche a quelli che sono gli effetti dei sacramentali: “Come scrive Padre Sertillanges, Gli effetti che i cristiani da essi si attendono sono quelli che richiede la vita cristiana. La purificazione dell’anima; la soddisfazione della giustizia per le nostre colpe, l’espulsione degli spiriti maligni; il sollievo delle nostre pene, se il nostro Padre dei cieli lo trova opportuno […]
Gesti minuscoli e familiari, cose da nulla; un’aspersione, una croce tracciata sulla fronte o sul petto, una formula: queste cose, entrando nella grande corrente religiosa, diventano efficaci. E lo diventano a cagione della nostra costituzione psicologica nella quale il sensibile ha tanta parte”.
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Una spiegazione precisa ad una domanda che, molto spesso, ci poniamo senza trovare mai adeguata risposta.
Fonte: amicidomenicani.it
ROSALIA GIGLIANO
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