Le letture della domenica dell’Ascensione ci aiutano a rispondere a questa domanda: Qual è il significato delle manifestazioni del Risorto in questi 40 giorni?
Il videocommento di don Massimilaino Scalici, sacerdote diocesano di Palermo, ci ricorda che “Gesù, dopo la sua resurrezione, si mostrò vivo ai discepoli per 40 giorni con segni inconfutabili. Quali sono questi segni inconfutabili, che provano che quell’uomo apparso è lo stesso Gesù Cristo che era stato crocifisso?”.
Solennità dell’Ascensione: il mistero di Cristo Maestro
L’evangelista Luca ci racconta che “si tratta di diverse apparizioni, in cui Gesù si manifesta ai discepoli, facendo le stesse cose che aveva fatto durante la sua vita terrena: insegnare, spiegare le Scritture, spezzare il pane, mangiare un pesce arrostito. E in più mostra loro le ferite della crocifissione, impresse nella sua carne. Questo per garantire ai sui discepoli che egli è la stessa identica persona, cioè il loro Maestro”. Il compito di Gesù su questa terra, però, deve compiersi completamente con il suo “ultimo messaggio” ai discepoli.
Don Massimiliano Scalici dice, infatti: “I discepoli devono cioè compiere una rilettura del mistero di Gesù Cristo, della sua incarnazione, della sua morte e risurrezione e della sua missione, alla luce dello Spirito Santo, che già il crocifisso spira sugli apostoli e sul mondo nell’atto di morire. Il tempo della Pasqua inaugura, infatti, anche il tempo dello Spirito Santo, in cui il Figlio dà -per così dire- “le consegne” della sua missione allo Spirito”.
Lo Spiritto Santo a giuda degli Apostoli
Molto presto, a Pentecoste, i discepoli comprenderanno il senso di tutto questo, coprenderanno “l’interpretazione che Gesù risorto ha dato della sua vita”. “I 40 giorni, tra la Pasqua e l’Ascensione, in cui Gesù definisce la formazione degli Apostoli, si dilatano nel tempo della Chiesa, nella quale, per mezzo dello Spirito, ogni discepolo del Signore è istruito sulla persona di Cristo, alla stregua degli Apostoli”.
Qual è precisamente “l’interpretazione della persona di Cristo”? “Gesù dice ai discepoli che la loro missione non sarà raccontare la storia di una persona esistita. Al contrario, la loro missione sarà quella di far conoscere una persona che è presente, che è viva. Pertanto, il senso e la prospettiva della loro sequela sono racchiusi in queste battute finali con cui si conclude il Vangelo di Matteo, detto anche il primo Vangelo: “Ed ecco io sono con voi, tutti i giorni, fino alla fine del mondo”.”.
“Perché, quel Gesù che è asceso al cielo, torna, viene sulla terra (…), viene sempre alla stessa maniera come quando viveva sulla terra, e cioè come uomo incarnato che parla, che insegna e che mangia con noi” e che vive e agisce attraverso noi e i fratelli.
Tutti i videocommenti di don Massimiliano Scalici sono su YouTube e anche sulla pagina Facebook “Videocommento alla Parola di Dio”; @valorizzareiltempo.
Don Massimiliano Scalici è anche autore del libro “Dio ti perdono. La misericordi a capovolta”. Il testo è un diario a quattro mani che esplora il dialogo tra una donna che vive un grande dolore e la sua guida spirituale.
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Antonella Sanicanti
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