I Vangeli -lo sappiamo- sono 4; sono quelli scritti da San Marco, San Matteo, San Luca e San Giovanni, le cui letture ci accompagnano tutti i giorni dell’anno, durante la Santa Messa.
Essi sono detti Vangeli Canonici, ossia tradizionalmente retti e affidabili.
Sono da distinguere, assolutamente, dai Vangeli Apocrifi, che non hanno nessuna valenza, per noi cristiani, né storica, né devozionale.
I Vangeli Canonici sono stati ritenuti, non solo ispirati dalla grazia di Dio, perché ne rendessero testimonianza gli stessi evangelisti, ma aderenti a ciò che gli Apostoli stessi videro e udirono, vivendo a stretto contatto con Gesù Cristo, durante la sua vita terrena e, nelle apparizioni, fino a dopo la risurrezione dai morti e l’Ascesa al cielo.
Dopo la morte e risurrezione di Gesù Cristo -dopo la Pentecoste- gli Apostoli si distribuirono nei territori allora conosciuti, per diffondere la Parola di Dio, rivelata dal Figlio, e la buona novella della salvezza eterna, ad altri popoli.
Dunque, in Palestina come ad Antiochia, a Roma come in Persia, nacquero delle comunità cristiane.
I Vangeli Apocrifi
Nella seconda metà del II secolo, però, cominciarono a circolare, tra i credenti e tra coloro che non avevano ancora un’idea precisa della fede in Gesù, altri tipi di racconti, altri testi, attribuiti spesso ai discepoli di Cristo.
Questi libri erano, e sono, appunto, i Vangeli Apocrifi, che enfatizzano, fino allo gnosticismo e all’eresia in molti casi, episodi della vita privata e pubblica -presunta e, a loro dire, segreta- di Maria Vergine, di Cristo, di San Giuseppe e di molti altri protagonisti della storia di Cristo.
Infatti, il termine “apocrifo” significa segreto, ma anche non autentico.
I Vangeli Apocrifi sono tantissimi, più di 50, ma ciò che contengono è frutto di fantasia malamente devota o di eresie ben congeniate.
Ci sono alcuni Vangeli Apocrifi pervenuti a noi in frammenti e scritti su papiro; ce ne sono altri conservati integri; alcuni sono collegati al nome di un discepolo -come dicevamo poc’anzi- come il “Vangelo di Pietro”, che parla della Passione di Cristo, in qualche modo; il “Protovangelo di Giacomo”, lo “Pseudo Matteo”, “la natività di Maria”, che raccontano della vita della Vergine Maria sin dall’infanzia, dei suoi genitori, della scelta dello sposo Giuseppe, del suo parto e via dicendo; lo “Pseudo Tommaso”, che parla dell’infanzia di Gesù e di come, già in tenera età, riuscisse a compiere miracoli; la “Storia di Giuseppe il falegname”, che racconta della vita, ma, prevalentemente, della morte del Santo; il “Libro del riposo”, che narra della morte e dell’Assunzione in cielo della Vergine Maria.
L’inganno di Morton Smith
Il caso accaduto nel 1958, quindi in epoca molto recente, può dare un’idea di come venivano utilizzati i Vangeli Apocrifi, che diffondevano una versione confondibile con la Verità evangelica (agli occhi dei fedeli di flebile fede), perché, anche se di striscio, facevano riferimento a fatti comprovati della vita di Cristo e a citazioni bibliche note a tutti.
Fino a qualche tempo fa -forse ancora oggi- circolava, infatti, quello che era definito come il “Vangelo segreto di Marco”.
Era stato scoperto da Morton Smith, uno storico, professore alla Columbia University di New York.
Lo studioso raccontò di averlo trovato nella biblioteca del Monastero di Mar Saba, in Palestina, in un libro risalente al 1646.
Il “Vangelo segreto di Marco”, secondo Morton Smith, parlava di Gesù e di Lazzaro e del loro particolare rapporto di amicizia.
Ricordiamo che Lazzaro, un uomo realmente vicino a Gesù, come lo erano le sue sorelle Maria e Marta, era stato da lui resuscitato.
I Vangeli Canonici raccontano quell’episodio come uno dei più toccanti della storia di Cristo, un momento tragico, in cui addirittura si commuove, per la perdita dell’amico Lazzaro: “Quando Maria giunse dove si trovava Gesù, appena lo vide si gettò ai suoi piedi dicendogli: “Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto!”. Gesù allora, quando la vide piangere, e piangere anche i Giudei che erano venuti con lei, si commosse profondamente”.
Beh, secondo Morton Smith il “Vangelo segreto di Marco” narrava di un Lazzaro non morto, in realtà, ma solo gravemente malato, finito per sbaglio in quella tomba, da cui Gesù lo aveva tirato fuori!
Non solo, parla anche, ed ampiamente, di un’unione, oltre che mistica, fisica di Gesù con gli
Apostoli, come se il Messia fosse stato il capo di una setta esoterica e omosessuale. Capite che eresia diffuse Morton Smith?
Nel 2006, dopo aver causato molti danni alla fede, si scoprì che lo studioso aveva prodotto un falso, per ricavarne notorietà.
Le prove calligrafiche non gli lasciarono scampo alcuno, poiché la sua grande smania di protagonismo, lo aveva portato a commettere degli errori, riconducibili, senza dubbio, a lui.
Alla fine di questa breve spiegazione sui Vangeli da non ritenere validi, vorremmo ricordare che la scelta dei 4 Vangeli Canonici non fu né facile, né immediata e si deve a Sant’Ireneo di Lione (130-202, Turchia).
Questi fu un teologo, considerato uno dei Padri della Chiesa. Le sue ipotesi sulla veridicità dei Vangeli di San Marco, di San Matteo, di San Luca e di San Giovanni furono dibattute ancora, nel corso dei secoli successivi, fino a decidere quale fosse l’unica versione plausibile e adottabile.
Antonella Sanicanti