Vangelo di oggi 1° marzo 2025: Mc 10,13-16 | Commento di Papa Francesco

Meditiamo il Vangelo del 1° marzo 2025, iniziando la giornata con una profonda riflessione sulla Parola del Signore. 

Vangelo 1° marzo 2025
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Dal Vangelo di oggi: «Lasciate che i bambini vengano a me, non glielo impedite: a chi è come loro infatti appartiene il regno di Dio».

Sabato della settima settimana del tempo ordinario

Dal Vangelo secondo Marco
Mc 10,13-16

In quel tempo, presentavano a Gesù dei bambini perché li toccasse, ma i discepoli li rimproverarono. Gesù, al vedere questo, s’indignò e disse loro: «Lasciate che i bambini vengano a me, non glielo impedite: a chi è come loro infatti appartiene il regno di Dio.

In verità io vi dico: chi non accoglie il regno di Dio come lo accoglie un bambino, non entrerà in esso».E, prendendoli tra le braccia, li benediceva, imponendo le mani su di loro.

Parola del Signore.
Lode a Te O Cristo

udienza generale Papa Francesco
Papa Francesco (ansa foto)-lalucedimaria.it

Commento al Vangelo di Papa Francesco

«Chi non accoglie il regno di Dio come lo accoglie un bambino, non entrerà in esso» (Mc 10,15). Ecco la novità: il discepolo non deve solo servire i piccoli, ma riconoscersi lui stesso piccolo. […] È il primo passo per aprirci a Lui. Spesso, però, ce ne dimentichiamo. Nella prosperità, nel benessere, abbiamo l’illusione di essere autosufficienti, di bastare a noi stessi, di non aver bisogno di Dio. […] questo è un inganno, perché ognuno di noi è un essere bisognoso, un piccolo. Dobbiamo cercare la nostra propria piccolezza e riconoscerla. E lì troveremo Gesù.

Nella vita riconoscersi piccoli è un punto di partenza per diventare grandi. Se ci pensiamo, cresciamo non tanto in base ai successi e alle cose che abbiamo, ma soprattutto nei momenti di lotta e di fragilità. Lì, nel bisogno, maturiamo; lì apriamo il cuore a Dio, agli altri, al senso della vita. Apriamo gli occhi agli altri. Apriamo gli occhi, quando siamo piccoli, al vero senso della vita. Quando ci sentiamo piccoli di fronte a un problema, piccoli di fronte a una croce, a una malattia, quando proviamo fatica e solitudine, non scoraggiamoci. Sta cadendo la maschera della superficialità e sta riemergendo la nostra radicale fragilità […] Infatti, proprio nella fragilità scopriamo quanto Dio si prende cura di noi. (Angelus, 3 ottobre 2021)

Fonte: vaticannews.va.it

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