Meditiamo il Vangelo del 22 Febbraio 2025, iniziando la giornata con una profonda riflessione sulla Parola del Signore.
Dal Vangelo di oggi: «La gente, chi dice che sia il Figlio dell’uomo?».
Festa della Cattedra di San Pietro apostolo
In quel tempo, Gesù, giunto nella regione di Cesarèa di Filippo, domandò ai suoi discepoli: «La gente, chi dice che sia il Figlio dell’uomo?». Risposero: «Alcuni dicono Giovanni il Battista, altri Elìa, altri Geremìa o qualcuno dei profeti».
Disse loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente».
E Gesù gli disse: «Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli».
Parola del Signore.
Lode a Te O Cristo
Nel corso dei secoli, il mondo ha definito Gesù in diversi modi: un grande profeta della giustizia e dell’amore; un sapiente maestro di vita; un rivoluzionario; un sognatore dei sogni di Dio… e così via. Tante cose belle. Nella babele di queste e di altre ipotesi si staglia ancora oggi, semplice e netta, la confessione di Simone detto Pietro, uomo umile e pieno di fede: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente» (v. 16). Gesù è il Figlio di Dio: perciò è perennemente vivo Lui come è eternamente vivo il Padre suo.
E’ questa la novità che la grazia accende nel cuore di chi si apre al mistero di Gesù: la certezza non matematica, ma ancora più forte, interiore, di aver incontrato la Sorgente della Vita, la Vita stessa fatta carne, visibile e tangibile in mezzo a noi. Questa è l’esperienza del cristiano, e non è merito suo, di noi cristiani, e non è merito nostro, ma viene da Dio, è una grazia di Dio, Padre e Figlio e Spirito Santo. Tutto ciò è contenuto in germe nella risposta di Pietro: “Tu sei il Cristo, il figlio di Dio vivo”.
E poi, la risposta di Gesù è piena di luce: «Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa» (v. 18). È la prima volta che Gesù pronuncia la parola “Chiesa”: e lo fa esprimendo tutto l’amore verso di essa, che definisce «la mia Chiesa». E’ la nuova comunità dell’Alleanza, non più basata sulla discendenza e sulla Legge, ma sulla fede in Lui, Gesù, Volto di Dio. (Angelus, 29 giugno 2018)
Fonte: vaticannews.va.it
L'Incarnazione, nella visione di Giovanni Paolo II, è sempre stata considerata come il cuore della…
“Guidami fuori dall’oscurità”. Con la preghiera della sera di oggi chiediamo alla Santissima Trinità di…
La Madonna dei Miracoli di Lucca mostra tutta la sua sollecitudine di Madre risanando il…
Nel testo dell'Angelus diffuso oggi, 30 marzo 2025, Papa Francesco ci invita a vivere la…
Sacerdote torinese, san Leonardo Murialdo si adoperò con molteplici attività caritative. La sua vita spirituale…
Meditiamo il Vangelo del 30 marzo 2025, iniziando la giornata con una profonda riflessione sulla…