Nel Vangelo di oggi, rileggiamo l’annuncio dell’angelo Gabriele a Maria. L’annuncio della nascita di Nostro Signore Gesù Cristo.
Nel Vangelo di oggi, 7 ottobre 2024, l’angelo Gabriele è mandato a Nazaret, in Galilea, per annunciare a Maria la nascita di Colui che salverà il mondo. «Rallegrati, piena di grazia: il Signore è con te».
Lunedì della 27.ma settimana del tempo ordinario
In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te».
A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».
Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio».
Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei.
Parola del Signore.
Lode a Te o Cristo
L’Angelo dice a Maria: «Rallegrati, piena di grazia: il Signore è con te» (v. 28) e l’Evangelista Luca annota che la Vergine «fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo». Rimane sorpresa, colpita, turbata: si stupisce quando si sente chiamare “piena di grazia” – è umile la Madonna – cioè ricolma dell’amore di Dio. È un atteggiamento nobile: sapersi stupire di fronte ai doni del Signore, non darli mai per scontati, apprezzare il loro valore, gioire della fiducia e della tenerezza che essi portano con sé. Ed è anche importante testimoniare questo stupore davanti agli altri, parlando con umiltà dei doni di Dio, del bene ricevuto, e non solo dei problemi quotidiani.
Essere più positivi. Possiamo chiederci: io so stupirmi per le opere di Dio? Mi capita qualche volta di provarne meraviglia e di condividerla con qualcuno? O sempre cerco le cose brutte, le cose tristi? […] È precisamente con la fedeltà quotidiana nel bene che la Madonna ha permesso al dono di Dio di crescere in lei; è così che si è allenata a rispondere al Signore, a dirgli “sì” con tutta la sua vita. Allora ci chiediamo: io credo che l’importante, nelle situazioni di ogni giorno come nel cammino spirituale, è la fedeltà a Dio? (Angelus, 8 dicembre 2023)
fonte:vaticannews.va.it
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