«La parola del Vangelo cancelli i nostri peccati». La parola del Vangelo appare nel suo valore di purificazione. Per di più la formula è al plurale, riguarda quindi tutti coloro che hanno ascoltato la proclamazione della pericope evangelica. L’appello alla conversione e alla riconciliazione proviene dalla parola di Dio. Accostarsi ad essa con fede nella celebrazione liturgica o nella lettura e meditazione personale è incontrarsi con l’iniziativa di Dio, che offre la grazia della riconciliazione a coloro che sono disposti a riconoscersi peccatori pentiti e a concretizzare tale pentimento nella confessione sacramentale.
Alla proclamazione delle letture segue l’omelia. Per certi aspetti anch’essa è annuncio della misericordia di Dio, se il compito del predicatore, come scrive papa Francesco in Evangelii gaudium, è far sì che il popolo di Dio si senta in mezzo a due abbracci: quello «battesimale che ci ha dato da piccoli il Padre» e «quello del Padre misericordioso che ci attende nella gloria» (n. 144).
Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Marco 3,31-35.
In quel tempo, giunsero la madre di Gesù e i suoi fratelli e, stando fuori, lo mandarono a chiamare.
Tutto attorno era seduta la folla e gli dissero: «Ecco tua madre, i tuoi fratelli e le tue sorelle sono fuori e ti cercano».
Ma egli rispose loro: «Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?».
Girando lo sguardo su quelli che gli stavano seduti attorno, disse: «Ecco mia madre e i miei fratelli!
Chi compie la volontà di Dio, costui è mio fratello, sorella e madre».
Parola del Signore