Ascoltiamo e meditiamo il Vangelo di martedì 21 Maggio 2024, per iniziare questo nuovo giorno alla luce della Parola del Signore.
Vi proponiamo un primo spunto di riflessione del Vangelo di oggi: “Chi accoglie uno solo di questi bambini nel mio nome, accoglie me”.
“Seguire il Signore richiede sempre all’uomo una profonda conversione – da noi tutti – un cambiamento nel modo di pensare e di vivere, richiede di aprire il cuore all’ascolto per lasciarsi illuminare e trasformare interiormente”. (Benedetto XVI)
VII Settimana Tempo Ordinario – III Settimana del Salterio – Anno B
Dal Vangelo secondo Marco 9,30-37
In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli attraversavano la Galilea, ma egli non voleva che alcuno lo sapesse. Insegnava infatti ai suoi discepoli e diceva loro: «Il Figlio dell’uomo viene consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno; ma, una volta ucciso, dopo tre giorni risorgerà».
Essi però non capivano queste parole e avevano timore di interrogarlo. Giunsero a Cafàrnao. Quando fu in casa, chiese loro: «Di che cosa stavate discutendo per la strada?». Ed essi tacevano. Per la strada infatti avevano discusso tra loro chi fosse più grande. Sedutosi, chiamò i Dodici e disse loro: «Se uno vuole essere il primo, sia l’ultimo di tutti e il servitore di tutti».
E, preso un bambino, lo pose in mezzo a loro e, abbracciandolo, disse loro: «Chi accoglie uno solo di questi bambini nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me, non accoglie me, ma colui che mi ha mandato».
Parola del Signore.
Lode a Te o Cristo.
Commento di Papa Francesco
“Il più grande nella Chiesa è quello che si fa servitore di tutti, quello che serve tutti, non che ha più titoli. E per far capire questo prese un bambino, lo pose in mezzo a loro e, abbracciandolo con tenerezza – perché Gesù parlava con tenerezza, ne aveva tanta – disse loro: “Chi accoglie un bambino, accoglie me”, cioè chi accoglie il più umile, il più servitore.
Questa è la strada. La strada contro lo spirito del mondo è una sola: l’umiltà. Servire gli altri, scegliere l’ultimo posto, non arrampicarsi”.
fonte: vaticannews.va