Vangelo di oggi 7 Dicembre 2024: Mt 9,35-38 – 10,1.6-8 | Commento di Papa Francesco

Meditiamo il Vangelo del 7 Dicembre 2024, iniziando la giornata con una profonda riflessione sulla Parola del Signore. 

gesù tende la sua mano
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Nel Vangelo di oggi, Gesù dice:«La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai!».

Sabato della I Settimana di Avvento

Dal Vangelo secondo Matteo

Mt 9,35-38 – 10,1.6-8

In quel tempo, Gesù percorreva tutte le città e i villaggi, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni malattia e ogni infermità.

Vedendo le folle, ne sentì compassione, perché erano stanche e sfinite come pecore che non hanno pastore. Allora disse ai suoi discepoli: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe!».

Chiamati a sé i suoi dodici discepoli, diede loro potere sugli spiriti impuri per scacciarli e guarire ogni malattia e ogni infermità. E li inviò ordinando loro: «Rivolgetevi alle pecore perdute della casa d’Israele. Strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino. Guarite gli infermi, risuscitate i morti, purificate i lebbrosi, scacciate i demòni. Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date».

Parola del Signore.
Lode a Te o Cristo.

Papa Francesco discorso Udienza Generale
Papa Francesco (ansa foto)-lalucedimaria.it

Commento al Vangelo di Papa Francesco

Annunciare che Dio è vicino. Ma come farlo? Nel Vangelo Gesù racconta e raccomanda di non dire tante parole, ma di compiere tanti gesti di amore e di speranza nel nome del Signore; non dire tante parole, ma compiere gesti: «Guarite gli infermi – dice il Signore – risuscitate i morti, sanate i lebbrosi, cacciate i demoni. Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date» (Mt 10,8). Ecco il cuore dell’annuncio: la testimonianza gratuita, il servizio. Vi dico una cosa: a me lasciano perplesso – e molto perplesso sempre – i “parolai”, con il loro tanto parlare e niente fare.

Facciamoci a questo punto qualche domanda: noi, che crediamo nel Dio vicino. Mi domando: confidiamo in Lui? Sappiamo guardare avanti con fiducia, come un bambino che sa di essere portato in braccio dal papà? Sappiamo sederci sulle ginocchia del Padre con la preghiera, con l’ascolto della Parola, accostandoci ai Sacramenti? E, infine, stretti a Lui, sappiamo infondere coraggio agli altri, farci vicini a chi soffre ed è solo, a chi è lontano e pure a chi ci è ostile? Questa è la concretezza della fede, è questo che conta. (Angelus, 18 giugno 2023).

Fonte: vaticannews.va.it

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