Vangelo di oggi 14 Ottobre 2024: Lc 11,29-32 | Commento di Papa Francesco

Il Vangelo di oggi, 14 ottobre 2024, Gesù scoperchia l’ipocrisia dell’epoca e fa riferimento ai giorni in cui resterà nel sepolcro. 

Vangelo 14 ottobre 2024
Vangelo 14 ottobre 2024 -lalucedimaria.it

Gesù, nel Vangelo odierno, parla della salvezza e dell’ipocrisia dei farisei. «Questa generazione è una generazione malvagia; essa cerca un segno, ma non le sarà dato alcun segno, se non il segno di Giona».

Lunedì della 28.ma settimana del tempo ordinario

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 11,29-32

In quel tempo, mentre le folle si accalcavano, Gesù cominciò a dire:
«Questa generazione è una generazione malvagia; essa cerca un segno, ma non le sarà dato alcun segno, se non il segno di Giona. Poiché, come Giona fu un segno per quelli di Nìnive, così anche il Figlio dell’uomo lo sarà per questa generazione.

Nel giorno del giudizio, la regina del Sud si alzerà contro gli uomini di questa generazione e li condannerà, perché ella venne dagli estremi confini della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Salomone. Nel giorno del giudizio, gli abitanti di Nìnive si alzeranno contro questa generazione e la condanneranno, perché essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Giona».

Parola del Signore.
Lode a Te o Cristo.

Papa Francesco udienza generale
Papa Francesco (ansa foto)-lalucedimaria.it

Papa Francesco commento al Vangelo

Giona è stato dentro la balena tre notti e tre giorni, riferimento a Gesù nel sepolcro – alla sua morte e alla sua Risurrezione – e quello è il segno che Gesù promette, contro l’ipocrisia, contro questo atteggiamento di religiosità perfetta, contro questo atteggiamento di un gruppo di farisei.

Il segno di Giona, il vero, è quello che ci dà la fiducia di essere salvati per il sangue di Cristo. Quanti cristiani, quanti ce ne sono, pensano che saranno salvati soltanto per quello che loro fanno, per le loro opere. Le opere sono necessarie, ma sono una conseguenza, una risposta a quell’amore misericordioso che ci salva.

Ma le opere sole, senza questo amore misericordioso non servono. Sono due parole nella prima lettura che si collegano con questo. Paolo dice di se stesso che è apostolo non perché ha studiato questo, no: apostolo per chiamata. E ai cristiani dice: “Siete voi chiamati da Gesù Cristo“. Il segno di Giona ci chiama: seguire il Signore – peccatori siamo tutti – con umiltà, con mitezza. C’è una chiamata, anche una scelta. (Dall’omelia di Santa Marta, 14 ottobre 2013).

fonte:vaticannews.va.it

Gestione cookie