Vangelo di domenica 24 Febbraio: “Con Gesù tu puoi rifare la tua vita”

Cosa ci chiede oggi nel Vangelo Gesù?

Ci risponde il nostro Padre Guy con questa meditazione sul Vangelo odierno.

Padre Guy medita il Vangelo

Chi è Padre Guy

Per i fratelli e le sorelle che seguono la Luce di Maria, anche negli incontri periodici di preghiera, Padre Guy non ha bisogno di presentazioni. Più volte ci ha infatti accompagnato sia nei pellegrinaggi (Medjugorje, Collevalenza, Montecassino, San Vittorino) che nelle celebrazioni donandoci sempre momenti di profonda riflessione con le sue omelie e le sue catechesi.

Padre Guy-Léandre NAKAVOUA LONDHET  viene consacrato sacerdote il 17.07.2005 in Congo a Brazzaville. Ha iniziato i suoi primi passi come sacerdote proprio nella parrocchia di cui ora è parroco, Santa Brigida di Svezia a Roma nella borgata di Palmarola. Era il 13.09.2005 e non sapeva neanche una parola di Italiano.

Perché è in Italia

Padre Guy si trovò improvvisamente proiettato in una realtà completamente nuova: “Nella nostra Congregazione abbiamo la possibilità di scegliere tre paesi dove vogliamo esercitare il ministero sacerdotale ed essere missionari. Avevo scelto: Gabon, Messico e l’Isola della Riunione sull’Oceano Indiano. Il Consiglio Generale, che ha il diritto di mandarci dove trova più necessità. Mi propose dunque (ce lo dice con un meraviglioso sorrriso) di venire in Italia a Roma.

“Che c’è da fare a Roma con tutte le chiese, che riempiono il suo territorio, esisterebbe ancora uno spazio per la missione? Sinceramente non volevo venire in Italia, non me la sentivo, ma un confratello mi aveva detto: Vai e vedrai!. Per l’obbedienza dissi di sì e decisi di venire.

Padre Guy medita il Vangelo di oggi

Vangelo di domenica 24 Febbraio 2019 – Meditazione di Padre Guy

P. Guy – Salve carissimi e carissime, pace e bene a voi. In questa settima domenica del tempo ordinario anno C, la Chiesa ci invita a meditare su un brano molto importante del Vangelo di Luca. Due sono i temi principali in cui divideremo la nostra riflessione: la regola d’oro e la misericordia.

La regola d’oro.

L.d.M. – Padre Guy, qual’è la regola d’oro che troviamo in questo Vangelo?

P. Guy – Con regola, intendiamo qualsiasi norma che prescrive ciò che si deve fare o come ci si deve comportare in un determinato caso, attività o condizione di vita. Gesù nel vangelo di Luca che leggiamo oggi ci da con una regola vitale, senza la quale la vita sarebbe impossibile. Ciò che Gesù sta per insegnare è molto importante, tant’è che inizia con l’attirare l’attenzione dei suoi ascoltatori dicendo: (9,27) Ma a voi che ascoltate, io dico: (9,31) Ciò che volete gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro.

L.d.M. – Perché è così importante da definirla d’oro?

P. Guy – La regola è d’oro, perché determina il rapporto tra gli uomini. “io dico, io vi dico” sono delle parole che Gesù usa per parlare alla folla con autorità, assumendosi le sue responsabilità. In questa regola d’oro, non si tratta di fare del bene per poter ricevere una ricompensa dopo, ma di prendere l’iniziativa di questo bene, senza aspettare una ricompensa.

Vangelo
photo web source

L.d.M. – E’ difficile da seguire questa regola oggi?

P. Guy – Si, carissimi, ma non possiamo fondare i nostri rapporti intra-umani nella prospettiva di ricambio: “ti do, tu mi dai”. Purtroppo, tanti di noi, vivono cosi. Il Signore ci dice che non è il modo giusto di vivere cristianamente: se salutiamo chi ci saluta, aiutiamo chi ci aiuta, amiamo chi ci ama, quale sarebbe la differenza tra noi seguaci di Cristo ed i non seguaci? Bisogna, dunque amare come il Signore ci ha insegnato e ci ha amato. Lui ha amato i suoi nemici, non ha odiato nessuno, non ha mantenuto rancore con nessuno.

Non si può seguire Gesù se si osserva la legge del taglione: occhio per occhio… Non si può seguire Gesù se si serba rancore, risentimento, odio e desiderio di vendetta. Purtroppo tanti di noi hanno ancora il cuore indurito, chiuso, e soffrono tanto. Quando abbiamo questi sentimenti; chi soffre di più: noi, o il nostro nemico? San Giovanni ci dice: 20 Se uno dicesse: «Io amo Dio», e odiasse il suo fratello, è un mentitore.

L.d.M. – Perché inganna se stesso?

P. Guy – Certo. Chi infatti non ama il proprio fratello che vede, non può amare Dio che non vede.  Questo è il comandamento che abbiamo da lui: chi ama Dio, ami anche il suo fratello (1 Gv 4, 20-21). Peraltro, non dimentichiamo che tutto ciò che facciamo agli uomini, lo facciamo a Dio: «Ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me» (Mt 25,40). Per questo motivo, carissimi, facciamo del nostro meglio per vincere il male con il bene (Rm 12, 21), come Davide nella prima lettura. Davide ha rifiutato la vendetta, ha dimostrato l’amore verso il suo nemico Saulo che voleva ucciderlo. Il sentimento di odio, di gelosia che Saulo nutriva nei confronti di Davide, sono stati vinti dall’amore che Davide manifestava a Saulo.

L.d.M. – Vincere il male con il bene in due parole usare misericordia?

P. Guy –  Si, questo è infatti il secondo punta della nostra riflessione

vangelo

La misericordia

L.d.M. – Cos’è la misericordia?

P. Guy – Secondo il dizionario, è un Sentimento di compassione e pietà per l’infelicità e la sventura altrui che induce a soccorrere, a perdonare, a non infierire. Secondo il profeta Osea, solo Dio è compassionevole e misericordioso. Nel nostro testo, Gesù invita i suoi discepoli ad essere misericordiosi come lo è il padre suo, Padre nostro: “Siate misericordiosi, come è misericordioso il Padre vostro”.v 36) perché è una condizione essenziale per entrare nel regno dei cieli (Mt 5, 7).

L.d.M. – Come ci aiuta ad entrare nel Regno dei Cieli la misericordia?

P. Guy – Con la misericordia, cari miei, possiamo intendere il perdono secondo Dio. Dio ha sempre avuto misericordia di noi, cioè ci ha sempre perdonato nella profondità del suo cuore senza giudicarci né condannarci. L’unica cosa che esige, è la nostra conversione, il nostro pentimento; cosi vivremo. All’inizio di ogni celebrazione eucaristica, chiediamo perdono al Signore per essere degni di partecipare alla Santa Cena. Nella preghiera del padre nostro ugualmente, ci rivolgiamo al Signore per essere perdonati.

L.d.M. – Quindi è il perdono quello che ci viene chiesto?

P. Guy – Gesù ci chiede di essere con il Padre suo che perdona. Avete meditato un giorno la parabola del servo impietoso (Mt 18, 21-35)? Meditatela. Carissimi, non facciamo agli altri ciò che non vogliamo che essi facciano a noi: perché giudicare? Perché condannare “(Alzatosi allora Gesù le disse: «Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?». Ed essa rispose: «Nessuno, Signore». E Gesù le disse: «Neanch’io ti condanno? (Gv 8, 10-11); Perché rifiutare di dare o ricevere il perdono? E’ vero, perdonare non è dimenticare, ma senza il perdono, la vita è distrutta.

Chiediamo al Signore di aiutarci a sapere amare e perdonare con il cuore (Mt 6, 15; 18, 35) cosi non saremo più simili all’uomo terreno, ma all’uomo celeste, Gesù Cristo, per favorire una vita bella e degna tra noi, fratelli e sorelle

vangelo

L.d.M – Grazie Padre Guy per questa meditazione sul Vangelo di oggi. Speriamo possa essere di aiuto a tutti. Recitiamo insieme questa bellissima preghiera.

Preghiera per il discernimento

Signore Gesù, siamo con te nel luogo pianeggiante, dove è ardua la lotta per discernere il male dal bene: ciò che è secondo il tuo Spirito e ciò che invece è mosso dalla nostra ingordigia e cecità. Aiutaci: desideriamo abbandonarci alla danza della tua grazia, attenti all’armonia che ci circonda e che non finisce, dimentichi dei passi già fatti al prossimo movimento, fluido, aggraziato, in sintonia piena con te e con chi con noi danza la vita. Amen

Gestione cookie