Il Vangelo di oggi ci dice: “Non sono venuto ad abolire”

“Non sono venuto ad abolire”. Nel passo odierno del Vangelo, Gesù parla ai propri discepoli e spiega che il suo avvento non abolirà la Legge dei profeti, bensì ne darà pieno compimento.

Il Vangelo di oggi ci dice

Gesù rivendica l’appartenenza alla Legge di Abramo, poiché egli è parte integrante delle profezie precedenti, anzi ne è pieno compimento in quanto Messia e salvatore dai peccati.

Il nuovo insegnamento che Gesù professava per le strade e nelle sinagoghe faceva sorgere dei dubbi non solo negli scribi e nei farisei, ma anche nei suoi discepoli. Spesso infatti alcune delle cose che il Maestro diceva erano in contrasto con la tradizione israelita. Sembrava dunque che con questo nuovo insegnamento volesse abbattere la Legge della tradizione. Ma Cristo spiega ai discepoli che il suo intento non è quello di distruggere le radici del popolo ebraico, semmai dare pieno compimento a quelle leggi divine che i profeti avevano enunciato in precedenza.

Il passo di oggi domenica 16 febbraio

Dal Vangelo secondo Matteo (5,17-37): “In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento. In verità io vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà un solo iota o un solo trattino della Legge, senza che tutto sia avvenuto. Chi dunque trasgredirà uno solo di questi minimi precetti e insegnerà agli altri a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà, sarà considerato grande nel regno dei cieli. Io vi dico infatti: se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli.

Avete inteso che fu detto agli antichi: “Non ucciderai; chi avrà ucciso dovrà essere sottoposto al giudizio”. Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello dovrà essere sottoposto al giudizio. Chi poi dice al fratello: “Stupido”, dovrà essere sottoposto al sinedrio; e chi gli dice: “Pazzo”, sarà destinato al fuoco della Geènna. Se dunque tu presenti la tua offerta all’altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all’altare, va’ prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna a offrire il tuo dono.

La questione adulterio

Mettiti presto d’accordo con il tuo avversario mentre sei in cammino con lui; perché l’avversario non ti consegni al giudice e il giudice alla guardia, e tu venga gettato in prigione. In verità io ti dico: non uscirai di là finché non avrai pagato fino all’ultimo spicciolo! Avete inteso che fu detto: “Non commetterai adulterio”. Ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel proprio cuore. Se il tuo occhio destro ti è motivo di scandalo, cavalo e gettalo via da te: ti conviene infatti perdere una delle tue membra, piuttosto che tutto il tuo corpo venga gettato nella Geènna. E se la tua mano destra ti è motivo di scandalo, tagliala e gettala via da te: ti conviene infatti perdere una delle tue membra, piuttosto che tutto il tuo corpo vada a finire nella Geènna.

Fu pure detto: “Chi ripudia la propria moglie, le dia l’atto del ripudio”. Ma io vi dico: chiunque ripudia la propria moglie, eccetto il caso di unione illegittima, la espone all’adulterio, e chiunque sposa una ripudiata, commette adulterio. Avete anche inteso che fu detto agli antichi: “Non giurerai il falso, ma adempirai verso il Signore i tuoi giuramenti”. Ma io vi dico: non giurate affatto, né per il cielo, perché è il trono di Dio, né per la terra, perché è lo sgabello dei suoi piedi, né per Gerusalemme, perché è la città del grande Re. Non giurare neppure per la tua testa, perché non hai il potere di rendere bianco o nero un solo capello. Sia invece il vostro parlare: “sì, sì”, “no, no”; il di più viene dal Maligno».

Cosa ci insegna il Vangelo di oggi?

Il messaggio di questo passo è alla base di tutta la religione cristiana. L’avvento di Gesù non è uno scisma dall’insegnamento religioso che si era basato sugli scritti dei profeti, bensì ne è il suo completamento. La storia dell’uomo cambia con Cristo poiché la sua discesa consiste nell’avvento del Messia, di colui che ha salvato l’uomo dal peccato originale. Dal momento stesso in cui il Figlio di Dio è sceso in terra, tutta la storia dei Figli di Abramo assume un significato differente e si modifica.

L’insegnamento di Dio all’uomo con Cristo ormai è stato perfezionato. Chiunque, dopo la sua crocifissione, può ambire al Regno dei Cieli e con la Grazia Divina alla perfezione. Non a caso Gesù dice ai discepoli che la giustizia divina supererà in efficacia quella degli scribi, poiché il suo intento non è quello di giudicare una questione terrena, bensì quello di valutare se l’anima di ognuno sia stata purificata dal peccato.

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Luca Scapatello

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