“Alzati, predi la tua barella e va a casa tua”. Marco nel suo Vangelo ci racconta di un’altra miracolosa guarigione, quella di un paralitico. Come sempre il Messia guarisce sia l’anima che il corpo.
La misericordia di Gesù è mossa dall’atto di carità dei portatori della barella, che pur di salvarlo compiono un gesto audace, di vera fede.
Gesù fa il suo ritorno a Cafàrnao e quando la notizia si diffonde per il villaggio una folla di fedeli si raduna all’interno della sua casa. Le persone ascoltano le sue parole e pendono dalle sue labbra. La verità di Gesù è portatore ha già irretito i loro cuori e dato al loro spirito nuova speranza. Nel contempo quattro uomini che portavano un paralitico su una barella, fanno di tutto affinché Gesù lo possa guarire. Il Cristo, colpito da quel gesto di fede, prima gli cura lo spirito perdonandolo dai peccati, quindi il corpo.
La doppia guarigione del paralitico
Dal Vangelo secondo Marco (2, 1-12): “Gesù entrò di nuovo a Cafàrnao, dopo alcuni giorni. Si seppe che era in casa e si radunarono tante persone che non vi era più posto neanche davanti alla porta; ed egli annunciava loro la Parola. Si recarono da lui portando un paralitico, sorretto da quattro persone. Non potendo però portarglielo innanzi, a causa della folla, scoperchiarono il tetto nel punto dove egli si trovava e, fatta un’apertura, calarono la barella su cui era adagiato il paralitico. Gesù, vedendo la loro fede, disse al paralitico: «Figlio, ti sono perdonati i peccati».
Erano seduti là alcuni scribi e pensavano in cuor loro: «Perché costui parla così? Bestemmia! Chi può perdonare i peccati, se non Dio solo?». E subito Gesù, conoscendo nel suo spirito che così pensavano tra sé, disse loro: «Perché pensate queste cose nel vostro cuore? Che cosa è più facile: dire al paralitico “Ti sono perdonati i peccati”, oppure dire “Àlzati, prendi la tua barella e cammina”? Ora, perché sappiate che il Figlio dell’uomo ha il potere di perdonare i peccati sulla terra, dico a te – disse al paralitico –: àlzati, prendi la tua barella e va’ a casa tua». Quello si alzò e subito prese la sua barella, sotto gli occhi di tutti se ne andò, e tutti si meravigliarono e lodavano Dio, dicendo: «Non abbiamo mai visto nulla di simile!»”.
Cosa ci insegna il Vangelo di oggi?
Il passo odierno offre tanti spunti di riflessione, il primo e probabilmente più importante è che Gesù punta sempre alla guarigione completa (spirito e anima) dei suoi fedeli. Quando gli portano il paralitico, infatti, la prima cosa che fa è guarirlo dai suoi peccati, solo in un secondo momento lo guarisce dal problema fisico che lo affliggeva. Ancora una volta, dunque, viene data maggiore importanza alla guarigione spirituale, sottolineata dalla frase rivolta agli scribi che erano inorriditi nel sentirgli dire “Chi è costui che Bestemmia, solo Dio può perdonare dai peccati”.
A loro infatti dice: “Che cosa è più facile: dire al paralitico “Ti sono perdonati i peccati”, oppure dire “Àlzati, prendi la tua barella e cammina”?”. La guarigione fisica serve dunque come risposta alla fede del paralitico, come premio alla carità dei portatori della barella e come dimostrazione di reale essenza divina agli scettici. Il passo ci dice infatti: se ti rivolgi con Dio avendo fede otterrai la grazia e la guarigione spirituale; la carità aiuta corpo e spirito dei malati e dei deboli e viene premiata da Dio; infine che gli scettici non avranno modo di trovare Dio se non gli apriranno il cuore e gli si rivolgeranno con umiltà.
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Luca Scapatello