“E’ bene per voi che io me ne vada”. Nel passo del Vangelo odierno, Gesù consola i discepoli tristi per la sua imminente partenza e spiega loro che tale arrivederci è necessario.
Gli apostoli non hanno ancora compreso che proprio grazie al Sacrificio di Cristo avverrà la salvezza di chi crede, poiché egli stesso, dopo essere risorto, intercederà col Padre Eterno.
Dopo aver annunciato la sua imminente partenza, Gesù nota che nessuno dei suoi discepoli si è informato su quale sia la meta del viaggio. Troppa è infatti la tristezza per quella notizia e nessuno ha il coraggio di conoscere altro. Ma il Messia li rincuora nuovamente e spiega loro che la sua partenza è necessaria affinché scenda su di loro lo Spirito Santo. Proprio la discesa di questo, infatti, segnerà la vittoria dei fedeli e la sconfitta del Principe della terra.
Dal Vangelo secondo Giovanni (16, 5-11): “In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Ora vado da colui che mi ha mandato e nessuno di voi mi domanda: ‘Dove vai?’. Anzi, perché vi ho detto questo, la tristezza ha riempito il vostro cuore. Ma io vi dico la verità: è bene per voi che io me ne vada, perché, se non me ne vado, non verrà a voi il Paràclito; se invece me ne vado, lo manderò a voi. E quando sarà venuto, dimostrerà la colpa del mondo riguardo al peccato, alla giustizia e al giudizio. Riguardo al peccato, perché non credono in me; riguardo alla giustizia, perché vado al Padre e non mi vedrete più; riguardo al giudizio, perché il principe di questo mondo è già condannato»”.
Il dolore dei discepoli è frutto di quanto il Maestro sta dicendo loro. Hanno compreso che morirà in maniera atroce e che i loro sogni di gloria, costruiti durante la peregrinazione con Gesù, non si realizzeranno. Come sottolinea lo stesso Messia dicendo: “vado da colui che mi ha mandato e nessuno di voi mi domanda: ‘Dove vai?'”, la fede degli Apostoli è ancora grezza. Il loro sentimento d’amore nei confronti di Gesù è sincero, ma non comprendono ancora di dover anteporre i piani di Dio ai loro propositi.
Non è un caso se dopo la morte in croce, molti discepoli vengono travolti dalla disillusione e smettono addirittura di credere. Ma Gesù, sebbene il suo corpo non sia più in terra, non se n’è mai andato: grazie allo Spirito Santo, infatti, la sua missione continua attraverso la Chiesa e l’Eucarestia. Affinché questa presenza diventi fruttuosa, però, c’è bisogno che tutti noi si partecipi alla Messa, alla preghiera e alla carità.
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Luca Scapatello
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