“Questo vi comando: che vi amiate”. Nel passo del Vangelo di oggi, Giovanni ci riporta l’unico comandamento che ci ha lasciato Gesù Cristo: amarci l’un l’altro.
L’amore è ciò che Gesù ci è venuto a portare e perché questo frutti è necessario che anche i fedeli amino il prossimo e facciano conoscere agli altri la carezza divina.
Il rapporto servo-padrone viene totalmente abolito dal Messia. Egli ci dice che chiunque osservi le parole del Padre Eterno come ha fatto lui è suo fratello, suo pari. Il Cristo non è venuto ad aggiungere altri comandamenti a quelli dettati da Mosè al popolo ebraico, con l’eccezione di uno. L’unico nuovo comandamento, infatti, ci chiede di amarci l’uno con l’altro. In questo modo potremo restare nell’amore divino e cogliere i frutti del rapporto con Dio.
Dal Vangelo secondo Giovanni (15, 9-17): “In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena.
Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici. Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l’ho fatto conoscere a voi. Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri»”.
Il passo scelto per oggi non è casuale. Oggi, infatti, si celebra l’elezione tra i 12 apostoli di Mattia, subentrato a Giuda dopo che questi si è tolto la vita. L‘invito di Gesù agli apostoli è quello di rimanere nella via tracciata, così da poter fare germogliare nello spirito l’Amore divino e riuscire a trasmetterlo agli altri. Gesù, inoltre, spiega chiaramente di aver scelto i 12 poiché essi rimangano nell’amore di Dio e siano capaci di portarlo nel mondo.
Eredi di quel compito ai giorni nostri sono vescovi, cardinali e sacerdoti. Non di rado sentiamo notizie di vicari di Cristo che smarriscono la retta via. Questi hanno perso la capacità di seguire l’esempio di Gesù e quindi quella di trasmettere al prossimo l’amore divino e la vera fede. Nessuno di noi è immune dalla tentazione, per questo oggi, più degli altri giorni, preghiamo per i sacerdoti affinché riescano a rimanere nella luce divina e guidino il popolo verso la salvezza.
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Luca Scapatello
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