“Convertitevi, perché il Regno dei Cieli è vicino”: Nel passo odierno del Vangelo, Gesù decide di trasferirsi per far sì che la profezia di Isaia si compisse e il popolo d’Israele cominciasse a convertirsi.
A spingerlo a prendere questa decisione fu la notizia che Giovanni Battista venne arrestato. Era tempo che la sua predicazione avesse inizio.
La notizia dell’arresto di Giovanni spinge Gesù a cominciare il proprio percorso di evangelizzazione. Dopo averla appresa, infatti, il Messia si ritira in Galilea, lascia Nazareth e si dirige a Cafarnao dove la profezia di Isaia aveva inizio. Giunto in quel luogo predetto dal profeta, il Cristo comincia ad invitare il popolo di Israele a convertirsi, informandolo che il Regno dei Cieli è ormai prossimo.
Dal Vangelo secondo Matteo (4, 12-17. 23-25): “In quel tempo, quando Gesù seppe che Giovanni era stato arrestato, si ritirò nella Galilea, lasciò Nàzaret e andò ad abitare a Cafàrnao, sulla riva del mare, nel territorio di Zàbulon e di Nèftali, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaìa: «Terra di Zàbulon e terra di Nèftali,
sulla via del mare, oltre il Giordano, Galilea delle genti! Il popolo che abitava nelle tenebre
vide una grande luce, per quelli che abitavano in regione e ombra di morte una luce è sorta». Da allora Gesù cominciò a predicare e a dire: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino».
Gesù percorreva tutta la Galilea, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni sorta di malattie e di infermità nel popolo. La sua fama si diffuse per tutta la Siria e conducevano a lui tutti i malati, tormentati da varie malattie e dolori, indemoniati, epilettici e paralitici; ed egli li guarì. Grandi folle cominciarono a seguirlo dalla Galilea, dalla Decàpoli, da Gerusalemme, dalla Giudea e da oltre il Giordano.
Cosa ci insegna il Vangelo di oggi?
Oggi il passo del Vangelo ci parla dell’inizio della predicazione di Gesù. Per cominciare a diffondere la lieta novella, il Cristo abbandona il confort della sua terra natia, la tranquilla Nazareth, e si sposta a Cafarnao da dove comincia il percorso che lo porterà sino a Gerusalemme. Anche in questa scelta il Messia è esemplare, visto che affronta un percorso che simbolicamente rappresenta quello che ognuno di noi deve compiere per convertirsi. Ancora oggi l’evangelizzazione viene fatta in questo modo. Il Santo Padre ha invitato spesso i parroci ad abbandonare le chiese e scendere in strada. Per noi l’invito è quello che Cristo ha cominciato a diffondere dopo l’arresto di Giovanni: quello di convertirci. Un percorso che si conclude solo con la fine della nostra vita terrena.
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Luca Scapatello