Il Vangelo di oggi ci dice: “Possono forse digiunare gli invitati a nozze”

“Possono forse digiunare gli invitati a nozze”. Nel passo del Vangelo odierno Marco ci riporta la risposta che Gesù diede agli scribi quando gli chiesero per quale motivo i suoi discepoli non digiunassero.

Il Vangelo di oggi ci dice

Nel dare questa riposta Gesù spiega allo scriba che il suo Messaggio è nuovo e giovane e che dopo la sua divulgazione ci sarà tempo anche per il digiuno.

Ancora una volta i comportamenti di Gesù fanno storcere il naso ai dotti. In quel periodo sia i farisei che i discepoli di Giovanni stavano osservando il digiuno, mentre lui ed i suoi discepoli si erano discostati. Allora uno degli scribi gli chiese per quale motivo i suoi discepoli non stessero rispettando il digiuno, e il Cristo rispose come spesso faceva attraverso esempi. Può una nuova dottrina essere contenuta nei dettami della vecchia e continuare ad innovare? Questo il quesito che Gesù pone e che gli scribi non riescono a comprendere.

Dal Vangelo secondo Marco (2, 18-22): “In quel tempo, i discepoli di Giovanni e i farisei stavano facendo un digiuno. Vennero da Gesù e gli dissero: «Perché i discepoli di Giovanni e i discepoli dei farisei digiunano, mentre i tuoi discepoli non digiunano?». Gesù disse loro: «Possono forse digiunare gli invitati a nozze, quando lo sposo è con loro? Finché hanno lo sposo con loro, non possono digiunare. Ma verranno giorni quando lo sposo sarà loro tolto: allora, in quel giorno, digiuneranno. Nessuno cuce un pezzo di stoffa grezza su un vestito vecchio; altrimenti il rattoppo nuovo porta via qualcosa alla stoffa vecchia e lo strappo diventa peggiore. E nessuno versa vino nuovo in otri vecchi, altrimenti il vino spaccherà gli otri, e si perdono vino e otri. Ma vino nuovo in otri nuovi!»”,

Cosa ci insegna il Vangelo di oggi?

Gli scribi cominciano a non tollerare più le stravaganze di Gesù. Prima bisbigliavano il proprio disappunto, poi hanno cominciato a chiedere spiegazioni a suoi discepoli ed ora si rivolgono direttamente a lui. Perché i suoi discepoli non si attengono alle usanze? In un mondo in cui si segue pedissequamente la Legge, spesso senza capirne il reale significato, una divergenza dalla massa è oggetto di disturbo. Per capire al meglio la risposta che Gesù dà agli scribi sul digiuno, però, bisognerebbe conoscere a fondo il testo originale e le sue traduzioni.

Così vi riportiamo la meditazione sul passo di Don Giacomo Perego: “Gesù utilizza la solita trasparenza, utilizzando queste categorie del nuovo e del vecchio, che vengono declinate in modo molto particolare nella lingua greca e spesso le traduzioni, anche quella che viene letta in chiesa, non rendono la bellezza del greco perché per indicare la novità Gesù utilizza due aggettivi diversi: il giovane e il nuovo. Il giovane che indica la novità a livello temporale, il vino giovane, sapete, è quello che fermenta, che è frizzante, che bisogna saper gestire bene (questo è neos), e c’è il kainos che indica invece una novità qualitativa. Il messaggio che Gesù è e porta è un messaggio che ha questa duplice novità, è qualcosa di nuovo temporalmente perchè giunge dopo tutta una tradizione che va a raccogliere e a portare a compimento ed è una novità anche qualitativa, cioè, riporta alla qualità del messaggio di Dio, riporta alla radice della Torà ebraica”.

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Luca Scapatello

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