Nel Vangelo di oggi Giovanni racconta la terza apparizione di Gesù ai discepoli dopo la Resurrezione. Il Messia appare sulla riva e li invita a mangiare.
Ancora una volta Gesù mostra ai discepoli la sua presenza, ricorda loro che bisogna pregare e divulgare il Vangelo. Ad aiutarli a raccogliere i frutti di quella predicazione e preghiera ci sarà sempre lui.
La terza apparizione di Gesù avviene quando 7 dei discepoli si riuniscono infruttuosamente per una battuta di pesca. Dopo una notte di tentativi il sole sorge e nessun pesce è finito nella loro rete. Gesù allora li invita a provare nuovamente e questa volta i pesci sono talmente tanti che i discepoli faticano a tirarla su. Comprendono subito, questa volta, che l’uomo sulla riva è il maestro e accorrono per stare in sua compagnia. Lui li invita a passare del tempo insieme e condividere del cibo.
Dal Vangelo secondo Giovanni (21, 1-14): “In quel tempo, Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli sul mare di Tiberìade. E si manifestò così: si trovavano insieme Simon Pietro, Tommaso detto Dìdimo, Natanaèle di Cana di Galilea, i figli di Zebedèo e altri due discepoli. Disse loro Simon Pietro: «Io vado a pescare». Gli dissero: «Veniamo anche noi con te». Allora uscirono e salirono sulla barca; ma quella notte non presero nulla.
Quando già era l’alba, Gesù stette sulla riva, ma i discepoli non si erano accorti che era Gesù. Gesù disse loro: «Figlioli, non avete nulla da mangiare?». Gli risposero: «No». Allora egli disse loro: «Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete». La gettarono e non riuscivano più a tirarla su per la grande quantità di pesci. Allora quel discepolo che Gesù amava disse a Pietro: «È il Signore!». Simon Pietro, appena udì che era il Signore, si strinse la veste attorno ai fianchi, perché era svestito, e si gettò in mare. Gli altri discepoli invece vennero con la barca, trascinando la rete piena di pesci: non erano infatti lontani da terra se non un centinaio di metri.
Appena scesi a terra, videro un fuoco di brace con del pesce sopra, e del pane. Disse loro Gesù: «Portate un po’ del pesce che avete preso ora». Allora Simon Pietro salì nella barca e trasse a terra la rete piena di centocinquantatré grossi pesci. E benché fossero tanti, la rete non si spezzò. Gesù disse loro: «Venite a mangiare». E nessuno dei discepoli osava domandargli: «Chi sei?», perché sapevano bene che era il Signore. Gesù si avvicinò, prese il pane e lo diede loro, e così pure il pesce. Era la terza volta che Gesù si manifestava ai discepoli, dopo essere risorto dai morti.
Giovanni ci racconta la terza apparizione ai discepoli di Gesù. Appare sulla riva, mentre questi sono intenti a pescare. Non è un caso che il Messia appaia proprio in questa occasione. Gli apostoli, infatti, si erano riuniti per pescare e procurarsi da mangiare, ma non per pregare. Mostrandosi, Gesù ricorda loro quale il compito che gli è stato affidato, ma anche che non vuole essere dimenticato. Anche perché è conscio di quanto l’essere umano sia incline a lasciarsi travolgere dalla quotidianità e quanto sia portato a peccare.
Gesù, però, non ci vuole sgridare, non vuole punirci, vuole piuttosto instaurare con noi un rapporto differente, basato sulla fraternità, sulla comunione e sul servizio. Così non solo offre loro una pesca abbondante, ma si siede dinnanzi al fuoco e condivide il pasto. Per i discepoli era chiaro che si trovavano dinnanzi a Gesù, per via della loro fede, ma anche perché avevano riconosciuto la sua mansuetudine, i suoi modi gentili. Ecco che la nostra esperienza con Gesù può essere simile alla loro: uno scambio reciproco in cui si predilige la fratellanza e la comunione.
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