Vangelo di oggi: “La grazia di Dio era su di lui”. Quando giunse il giusto tempo per le leggi del Signore, Maria e Giuseppe presentarono Gesù a Dio quindi lo riportarono a casa.
La sacerdotessa riconosce nel bambino la luce divina e ne comincia a tessere le lodi alle persone che giungono al Tempio. Nei mesi successivi la natura divina di quel pargolo diventa sempre più evidente.
Stabilitisi in Galilea, Maria e Giuseppe tornarono a Gerusalemme quando giunse il momento della purificazione spirituale. Il bambino appena nato andava presentato a Dio secondo la legge religiosa ebraica e così venne fatto. La profetessa ai piedi del tempio, donna che aveva donato al Signore tutta la sua vita, riconobbe subito la natura divina di quel pargolo e cominciò a parlare di lui a chiunque giungesse al tempio. Gesù non si era ancora svelato come il Messia ma chi aveva fede gli riconosceva già quel ruolo.
Dal Vangelo secondo Luca (2,36-40): “[Maria e Giuseppe portarono il bambino a Gerusalemme per presentarlo al Signore.] C’era una profetessa, Anna, figlia di Fanuèle, della tribù di Aser. Era molto avanzata in età, aveva vissuto con il marito sette anni dopo il suo matrimonio, era poi rimasta vedova e ora aveva ottantaquattro anni. Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere. Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio e parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme. Quando ebbero adempiuto ogni cosa secondo la legge del Signore, fecero ritorno in Galilea, alla loro città di Nàzaret. Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era su di lui”.
La Sacra Famiglia è in apparenza una come tante altre. Ligia al dover porta il figlio al Tempio di Gerusalemme per la presentazione a Dio, ma chi ha una fede sufficiente comprende che in quella normalità si nasconde qualcosa di straordinario. La profetessa quando vede il bambino si lancia in lodi e canti di ringraziamento verso il Signore, una scena che non era comune. Lo stesso fa il vecchio Simeone che, nel vederlo, riconosce in Gesù quel Messia che aveva atteso per tutta la vita. Al ritorno in Galilea si torna alla normalità e tranquillità domestica, di una famiglia che segue la Legge del Signore. L’insegnamento che se ne trae è che anche in una vita ordinaria si può riuscire in azioni normalmente impensabili, per farlo basta lasciarsi travolgere dalla fede.
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Luca Scapatello
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