“In verità vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa”. Nel passo del Vangelo odierno, Matteo ci narra di come Gesù istruisca i propri discepoli a non compiere azioni solo per vanagloria.
Non vi è bisogno, infatti, di mostrarsi mentre si prega, si digiuna o si compie un atto di carità, poiché Dio è sempre consapevole delle azioni che compiamo.
Gesù spiega ai propri discepoli che non devono imitare il comportamento di coloro che frequentano le sinagoghe. Le azioni come la preghiera, il digiuno e l’elemosina sono atti di fede, ma in quanto tali non necessitano di pubblicità. Fare queste cose in segreto è il miglior modo, in quanto le si fa solo perché si ha voglia di farle e non perché qualcuno possa parlarne appagando l’ego di chi le ha compiute.
Dal Vangelo secondo Matteo (6, 1-6. 16-18): “In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Guardatevi dal praticare le vostre buone opere davanti agli uomini per essere da loro ammirati, altrimenti non avrete ricompensa presso il Padre vostro che è nei cieli.
Quando dunque fai l’elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipocriti nelle sinagoghe e nelle strade per essere lodati dagli uomini. In verità vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Quando invece tu fai l’elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti segreta; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
Quando pregate, non siate simili agli ipocriti che amano pregare stando ritti nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, per essere visti dagli uomini. In verità vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Tu invece, quando preghi, entra nella tua camera e, chiusa la porta, prega il Padre tuo nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà. E quando digiunate, non assumete aria malinconica come gli ipocriti, che si sfigurano la faccia per far vedere agli uomini che digiunano. In verità vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Tu invece, quando digiuni, profumati la testa e lavati il volto, perché la gente non veda che tu digiuni, ma solo tuo Padre che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà”.
Non poteva esserci passo migliore per il giorno in cui comincia la Quaresima. Matteo trascrive quelle che sono le indicazioni date da Cristo ai discepoli. In questo periodo di confessione sacramentale, ogni cristiano si deve riappacificare a Dio pulendosi dai propri peccati. Per farlo la preghiera, le elemosina e i digiuni sono armi potenti. Queste però vanno compiute come atto di fede personale e non come atto forzato per sentirsi accettati e lodati dagli altri. Si tratta di atti di purificazione, attraverso i quali dimostrare a Dio di aver intrapreso la strada da lui segnata.
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Luca Scapatello
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