“E’ lecito in giorno di sabato fare del bene“. Nel Vangelo di oggi Marco ci racconta di come Gesù, incurante del giudizio e delle conseguenze, decida di guarire un uomo di sabato.
In un primo momento il Messia prova a scuotere i loro cuori, ma quando vede che nessuno di loro reagisce, si disinteressa delle conseguenze del suo gesto.
Gesù entra nella sinagoga di sabato per pregare. Ma prima che lo possa fare viene raggiunto da un uomo con la mano paralizzata. Questo gli chiede di essere guarito e Gesù, consapevole che i farisei non attendevano altro per condannarlo, gli chiede di farsi avanti, così che tutti potessero vedere il suo problema. A quel punto chiede ai farisei se di sabato fosse giusto fare del bene, salvare una persona, ma non ottiene risposta. Rattristato da quell’atteggiamento, Gesù guarisce l’infermo e questi corrono per accusarlo alle autorità.
Dal Vangelo secondo Marco (3, 1-6): “In quel tempo, Gesù entrò di nuovo nella sinagoga. Vi era lì un uomo che aveva una mano paralizzata, e stavano a vedere se lo guariva in giorno di sabato, per accusarlo. Egli disse all’uomo che aveva la mano paralizzata: «Àlzati, vieni qui in mezzo!». Poi domandò loro: «È lecito in giorno di sabato fare del bene o fare del male, salvare una vita o ucciderla?». Ma essi tacevano. E guardandoli tutt’intorno con indignazione, rattristato per la durezza dei loro cuori, disse all’uomo: «Tendi la mano!». Egli la tese e la sua mano fu guarita. E i farisei uscirono subito con gli erodiani e tennero consiglio contro di lui per farlo morire”.
Cosa ci insegna il Vangelo di oggi?
Chi ha fede non vacilla di fronte a nulla, poiché sa che Dio è dalla sua parte. Questo di fatto è l’insegnamento che ci regala oggi il passo di Marco. Gesù viene osservato con malignità dai farisei e dagli erodiani, i quali non attendono altro che un passo falso per poterlo condannare o screditare. Se Gesù avesse rifiutato di guarire l’infermo, loro avrebbero detto che non ne era capace, se invece lo avesse guarito che violava le leggi sacre e meritava la morte.
Gesù è consapevole della trappola a cui lo avevano destinato, ma ciò nonostante decide di dare loro una lezione. In primo luogo chiede loro se sia lecito guarire o uccidere una persona di sabato, quindi, quando non vede riceve alcuna risposta, dimostra ancora una volta le sue capacità divine di guarigione. Nonostante questo, i detrattori accecati, invece di rimanere stupiti, si riuniscono in consiglio (di sabato, per loro dunque non vale?) per decretarne la condanna a morte.
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Luca Scapatello