Nel Vangelo di oggi, Gesù invia altri 72 discepoli per diffondere il verbo e portare la pace.
I messaggeri scelti dal Messia ricevono le medesime indicazioni e compiti che furono dati ai 12 apostoli: portare la pace e rispondere al male con il bene.
La missione dei 72 discepoli
Il messaggio che Gesù porta è pregno di significato e al suo interno vi è la rivelazione della Verità che modificherà il mondo. L’eco delle sue parole ha attirato alcuni fedeli, ma ancora ci sono troppe persone rimaste sorde a quell’invito. Così il Messia dà disposizioni a 72 discepoli, e li manda a coppie di 2 a bussare alle porte delle famiglie. Ognuno di loro deve benedire le case che visita con la pace e fermarsi una notte.
Ecco cosa recita il Vangelo di Luca al passo (10, 1-9): “In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi. Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada.
In qualunque casa entriate, prima dite: ‘Pace a questa casa!’. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra. Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: ‘È vicino a voi il regno di Dio’»”.
Il commento al Vangelo del 18 ottobre 2019
Nel passo di oggi Gesù chiede di portare in giro la lieta novella, di diffondere per le case la pace di cui egli stesso è portatore. L’impegno che il Messia chiede ai discepoli è importante, poiché essi devono viaggiare privi di ogni confort, armati solo del messaggio di cui sono portatori. Inoltre, sebbene sia conscio che molti potrebbero maltrattarli, li invita anche a non rispondere a provocazioni e violenza. Il male, infatti, si combatte solo con il bene e l’unico atteggiamento utile è quello di “porgere l’altra guancia”.
L’impegno che il Signore chiede ai discepoli e lo stesso che viene chiesto ad ogni cristiano. Ognuno di noi, infatti, dev’essere messaggero della Parola di Cristo e modello di comportamento esemplare. Non è un caso se Gesù chiede di non rispondere alla violenza, in quanto se si predica pace e si porta violenza il messaggio perde di validità. La riflessione di oggi, dunque, è di capire come fare a predicare sia con le parole che con i comportamenti.
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Luca Scapatello