“Molte cose ho ancora da dirvi”. In questo passo del Vangelo Gesù continua a spiegare quale sarà la funzione dello Spirito di Verità che il Padre manderà dopo la sua partenza.
Il Messia era consapevole che in quel momento gli Apostoli non avrebbero potuto comprendere, dunque tale compito spetterà allo Spirito Santo.
Gesù ha annunciato ai discepoli che presto la sua Missione nel mondo sarà conclusa, ma che questa sua partenza non consisterà in un addio. Non appena avrà preso posto alla destra del Padre, infatti, intercederà con lui affinché venga mandato nel mondo uno Spirito di Verità che accompagnerà gli uomini nel percorso da compiere e che permetterà loro di comprendere a pieno quelle informazioni che Cristo ha dato loro ed altre che si è tenuto per sé proprio perché non le avrebbero comprese.
Dal Vangelo secondo Giovanni (16, 12-15):
“In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso.
Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future. Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà»”.
Il Messia spiega ai seguaci che non sono pronti a comprendere tutta la verità. Questo perché, come spiegato nel Vangelo di ieri, la loro fede era ancora acerba e serviva loro del tempo per ripulire dalle asperità del cuore. Solo dopo la morte di Cristo e dopo le apparizioni, i discepoli apriranno definitivamente il cuore a Gesù e a Dio. Ad accompagnarli ci sarà lo Spirito Santo, il quale, calato su di loro in modo perenne, li guiderà verso la comprensione e verso la pace.
Gesù spiega anche che lo Spirito di verità scenderà per permettere al suo messaggio di rinnovarsi in eterno. Questo dunque non porterà una verità differente da quella annunciata da Gesù, ma permetterà semplicemente di comprenderne l’essenza. Si tratta di una profezia, quella contenuta in questo passo, della quale si sono visti i riscontri solamente molti anni dopo, nel corso della storia della Chiesa.
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Luca Scapatello
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