“Vi farò pescatori di uomini”: Nel passo di oggi, tratto dal Vangelo di Matteo, riviviamo il momento in cui Gesù chiamò a sé Simone e Andrea, due fratelli pescatori.
La sollecitudine con la quale i due fratelli rispondono alla chiamata del Signore è emblema della fede assoluta in Gesù Cristo.
Gesù si preparava al suo viaggio per le terre della Galilea e della Giudea per diffondere il suo messaggio salvifico. Affinché questo giungesse al maggior numero possibile di persone, però, serviva che vi fossero seguaci leali. Li trovò con uno sguardo, osservando una scena di vita comune in un villaggio di pescatori. I due fratelli chiamati all’evangelizzazione non tardarono a rispondere alla chiamata, mostrando gioia nel seguire colui che portava la verità eterna.
Dal Vangelo secondo Matteo (4, 18-22): “In quel tempo, mentre camminava lungo il mare di Galilea, Gesù vide due fratelli, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello, che gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. E disse loro: «Venite dietro a me, vi farò pescatori di uomini». Ed essi subito lasciarono le reti e lo seguirono. Andando oltre, vide altri due fratelli, Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni suo fratello, che nella barca, insieme a Zebedèo loro padre, riparavano le loro reti, e li chiamò. Ed essi subito lasciarono la barca e il loro padre e lo seguirono”.
Cosa ci insegna il Vangelo di oggi?
Il passo odierno ci mostra la categoricità della parola divina. Gesù non chiede, bensì ordina ai fratelli di seguirlo, promettendo loro che in sua compagnia la loro vita sarebbe cambiata radicalmente. Questo però ci mostra anche la sollecitudine dei discepoli a seguire l’imperativo divino. Nessuno di loro ha avuto la minima esitazione nel seguirlo, dimostrando gioia per la chiamata e desiderio di far parte della missione del Cristo. Così come i fratelli pescatori, anche noi dobbiamo aprire il nostro cuore alla chiamata divina e seguire il suo volere senza alcuna esitazione.
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Luca Scapatello
