“In principio era il Verbo”: nel passo del Vangelo odierno Giovanni ci racconta le origini del tempo di come il Verbo da sempre presso Dio si sia incarnato facendosi uomo.
Con questa elegante forma teologica, l’Apostolo unisce l’Antico Testamento con il nuovo, descrivendo Gesù come il Figlio di Dio promesso a Israele.
Non vi è differenza tra la Bibbia ed il Vangelo di Cristo, ma una diretta prosecuzione. Il Dio degli Ebrei è lo stesso di cui Gesù si definisce figlio. Egli è il Messia, il salvatore, che era stato annunciato e che pulirà dal peccato originale tutti gli uomini. Questa è la prima verità che bisogna accettare per divenire non solo cristiani, ma per avere accesso a quel paradiso che il peccato originale aveva precluso all’essere umano e che ora è nuovamente aperto per chi si dimostrerà in grado di meritarlo.
Ed il Verbo si fece carne
Dal Vangelo secondo Giovanni (1, 1-18): “[In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. Egli era in principio presso Dio: tutto è stato fatto per mezzo di lui, e senza di lui niente è stato fatto di tutto ciò che esiste. In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini; la luce splende nelle tenebre, ma le tenebre non l’hanno accolta.] Venne un uomo mandato da Dio e il suo nome era Giovanni. Egli venne come testimone per rendere testimonianza alla luce, perché tutti credessero per mezzo di lui.
Egli non era la luce, ma doveva render testimonianza alla luce.[Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo. Egli era nel mondo, e il mondo fu fatto per mezzo di lui, eppure il mondo non lo riconobbe. Venne fra la sua gente, ma i suoi non l’hanno accolto. A quanti però l’hanno accolto, ha dato potere di diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome, i quali non da sangue, né da volere di carne, né da volere di uomo,
ma da Dio sono stati generati.
E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi vedemmo la sua gloria, gloria come di unigenito dal Padre, pieno di grazia e di verità.] Giovanni gli rende testimonianza e grida: “Ecco l’uomo di cui io dissi: Colui che viene dopo di me mi è passato avanti, perché era prima di me“. Dalla sua pienezza noi tutti abbiamo ricevuto e grazia su grazia. Perché la legge fu data per mezzo di Mosè, la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo. Dio nessuno l’ha mai visto: proprio il Figlio unigenito, che è nel seno del Padre, lui lo ha rivelato.
Cosa ci insegna il Vangelo di oggi?
Con questo brano Giovanni vuole legare la nascita del Messia al principio di tutto. Nel suo Vangelo tutto comincia con la visione creatrice permeata d’amore di Dio. L’essere supremo ha voluto donarci la vita e renderci parte della sua creazione ed il suo amore diventa massimo una volta che manda il figlio a Salvarci dai nostri stessi peccati. Ma anche quando l’amore di Dio è divenuto manifesto, in molti lo hanno rinnegato. A noi viene chiesto di non commettere lo stesso errore, di abbandonare il nostro mondo di tenebre per seguire la luce di cui Gesù ci ha fatto dono.
Segui tutte le nostre News anche attraverso il nuovo servizio di Google News, CLICCA QUI
Luca Scapatello