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Il Vangelo di oggi ci dice: “Il progetto divino è imperscrutabile”

Il Vangelo del 28 settembre ci fa capire come il volere divino, il suo progetto, sia incomprensibile per l’uomo, ma porta alla salvezza.

Nel passo Luca 9, 43-45 Gesù svela il suo vero io e la sua missione finale, gli Apostoli sono perplessi e timorosi, ma non osano chiedergli nulla a riguardo.

Il figlio dell’Uomo cadrà nelle mani degli uomini

Nel passo di ieri Gesù chiedeva agli Apostoli quale fosse la considerazione che la folla aveva di lui e quale quella che avevano loro. I discepoli avevano compreso la sua natura divina, sapevano che si trovavano di fronte al Messia tanto atteso; sebbene questo comprovasse la loro fede, Gesù disse loro di mantenere il riserbo. Anche nel passo odierno (Luca 9, 43-45) ci si interroga su chi sia realmente Cristo, ma ci si interroga anche sul perché la sua missione debba concludersi con un’ingiustizia.

Dopo aver compiuto imprese mirabolanti, Gesù ci tiene ad avvertire gli Apostoli che il viaggio avrà una conclusione dura da accettare: “In quel giorno, mentre tutti erano ammirati di tutte le cose che faceva, Gesù disse ai suoi discepoli: «Mettetevi bene in mente queste parole: il Figlio dell’uomo sta per essere consegnato nelle mani degli uomini»”. Questi non comprendono appieno il perché di quelle parole, ma temono la risposta: “Essi però non capivano queste parole: restavano per loro così misteriose che non ne coglievano il senso, e avevano timore di interrogarlo su questo argomento”.

Il commento al Vangelo di Luca (9, 43-45)

Logica vuole che un uomo che compie opere buone, venga premiato. A maggior ragione se quest’uomo è colui che il popolo attende da sempre: il Figlio di Dio reincarnato. Gesù, però, è consapevole che questa verità non verrà accettata e che presto qualcuno cercherà di metterlo alla prova. Il Messia allora mette in guardia i fedeli, spiegando loro che presto gli uomini, incapaci di comprendere il disegno divino, reagiranno come chiunque senta di trovarsi in pericolo.

Gli Apostoli non riescono a comprendere il perché si debba verificare questo, né il perché Gesù, consapevole di questo destino, non agisca per modificarlo. Percepiscono dunque la morte in Croce come un’ingiustizia, ma capiranno in seguito. Con questo passo si vuole far comprendere al fedele che nella vita bisogna accettare le croci che ci si pongono dinnanzi. La nostra salvezza, infatti, dipende dalla capacità di saperle affrontare, senza mettere in dubbio il volere divino ponendolo al cospetto delle nostre aspirazioni.

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Luca Scapatello

Luca Scapatello

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Luca Scapatello

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