Nel passo del Vangelo di oggi Giovanni ci racconta di quando Gesù moltiplica pani e pesci per 5.000 persone, dimostrando ancora di essere il Messia.
Un segno, l’ennesimo, compiuto non per essere eletto come re dei giudei, ma per dare sollievo a quelle persone che ne avevano bisogno.
Gesù con i suoi discepoli attraversa il mare e giunge nella Tiberiade. Il popolo di quella zona sa chi è e si avvicina a lui poiché attraverso la narrazione dei segni compiuti si vuole accertare che sia il Messia. Il Cristo allora chiede ai suoi discepoli di andare a comprare pani e pesci per nutrire tutti quei bisognosi. Questi sanno che non è sufficiente, ma anche che il Maestro è in grado di moltiplicarli. Quindi gli passano i due pani e i due pesci rimasti e Gesù ne divide a tutti finché non sono sazi. Inoltre chiede di mettere gli avanzi nelle ceste e ne riempe addirittura 12. Davanti a quel segno, tutti i presenti credettero.
Il passo di oggi
Dal Vangelo secondo Giovanni (6,1-15): “In quel tempo, Gesù passò all’altra riva del mare di Galilea, cioè di Tiberìade, e lo seguiva una grande folla, perché vedeva i segni che compiva sugli infermi. Gesù salì sul monte e là si pose a sedere con i suoi discepoli. Era vicina la Pasqua, la festa dei Giudei.
Allora Gesù, alzàti gli occhi, vide che una grande folla veniva da lui e disse a Filippo: «Dove potremo comprare il pane perché costoro abbiano da mangiare?». Diceva così per metterlo alla prova; egli infatti sapeva quello che stava per compiere. Gli rispose Filippo: «Duecento denari di pane non sono sufficienti neppure perché ognuno possa riceverne un pezzo».Gli disse allora uno dei suoi discepoli, Andrea, fratello di Simon Pietro: «C’è qui un ragazzo che ha cinque pani d’orzo e due pesci; ma che cos’è questo per tanta gente?». Rispose Gesù: «Fateli sedere». C’era molta erba in quel luogo. Si misero dunque a sedere ed erano circa cinquemila uomini.
Allora Gesù prese i pani e, dopo aver reso grazie, li diede a quelli che erano seduti, e lo stesso fece dei pesci, quanto ne volevano. E quando furono saziati, disse ai suoi discepoli: «Raccogliete i pezzi avanzati, perché nulla vada perduto». Li raccolsero e riempirono dodici canestri con i pezzi dei cinque pani d’orzo, avanzati a coloro che avevano mangiato. Allora la gente, visto il segno che egli aveva compiuto, diceva: «Questi è davvero il profeta, colui che viene nel mondo!». Ma Gesù, sapendo che venivano a prenderlo per farlo re, si ritirò di nuovo sul monte, lui da solo”.
Cosa ci insegna il Vangelo di oggi?
Il segno prodigioso di Gesù è quello della moltiplicazione dei pani e dei pesci. I presenti sono stupefatti e attraverso quel miracolo si convincono che Gesù sia il Messia, il re dei Giudei venuto per salvare il popolo eletto. Ma nel racconto di Giovanni, attraverso le parole di Gesù ed i suoi atteggiamenti si evince altro. Il miracolo nasce dal desiderio di Gesù di venire incontro ai bisognosi. Ma l’intento non è quello di saziare la loro fame, bensì il loro spirito. Non a caso si ritira sul monte prima che possano tornare per proclamarlo re. Al Messia non interessa il governo ed il potere, ma la conquista dell’animo. Poiché il pane di cui vuole nutrirci è il suo stesso corpo, la manna dal cielo che ci permetterà la salvezza eterna.
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Luca Scapatello