Nel Vangelo di oggi Giovanni racconta il momento in cui Gesù, in segno di amore, decide di lavare i piedi ai dodici apostoli.
Il Messia li invita dunque a seguire il suo esempio, lavando i piedi gli uni degli altri. Infine spiega loro che sono puri e che solo uno di loro non lo è.
La Pasqua è quasi giunta, Gesù sa che è anche giunto il momento in cui dovrà dire addio a questo mondo per ricongiungersi con il Padre. Non ha paura del destino che lo attende, ma è dispiaciuto di dover lasciare, seppur per un periodo breve, le persone che ha imparato ad amare personalmente durante l’esperienza terrena. Decide quindi di dare loro un ultimo gesto d’amore: lavare loro i piedi. Pietro, sempre il più ligio al rispetto delle regole, si oppone ma il Maestro gli fa notare che quello è un insegnamento da seguire.
Dal Vangelo secondo Giovanni (13, 1-15): “Prima della festa di Pasqua, Gesù, sapendo che era venuta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine. Durante la cena, quando il diavolo aveva già messo in cuore a Giuda, figlio di Simone Iscariota, di tradirlo, Gesù, sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle mani e che era venuto da Dio e a Dio ritornava, si alzò da tavola, depose le vesti, prese un asciugamano e se lo cinse attorno alla vita. Poi versò dell’acqua nel catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l’asciugamano di cui si era cinto.
Venne dunque da Simon Pietro e questi gli disse: «Signore, tu lavi i piedi a me?». Rispose Gesù: «Quello che io faccio, tu ora non lo capisci; lo capirai dopo». Gli disse Pietro: «Tu non mi laverai i piedi in eterno!». Gli rispose Gesù: «Se non ti laverò, non avrai parte con me». Gli disse Simon Pietro: «Signore, non solo i miei piedi, ma anche le mani e il capo!». Soggiunse Gesù: «Chi ha fatto il bagno, non ha bisogno di lavarsi se non i piedi ed è tutto puro; e voi siete puri, ma non tutti». Sapeva infatti chi lo tradiva; per questo disse: «Non tutti siete puri».
Quando ebbe lavato loro i piedi, riprese le sue vesti, sedette di nuovo e disse loro: «Capite quello che ho fatto per voi? Voi mi chiamate il Maestro e il Signore, e dite bene, perché lo sono. Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i piedi a voi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri. Vi ho dato un esempio, infatti, perché anche voi facciate come io ho fatto a voi»”.
Nel Giovedì Santo si celebra l’ultima Cena e l’istituzione dell’Eucarestia come ricordo perpetuo del sacrificio e della resurrezione di Cristo. Nel passo di oggi Giovanni seleziona il momento in cui Gesù, prima dell’inizio della cena, si toglie le vesti e si mette a servizio dei discepoli, lavando i loro piedi sporchi. Dando il buon esempio Gesù spiega ciò in cui consiste il momento dell’Eucarestia, ovvero la decisione di mettersi in eterno servizio dei fedeli. La lavanda poi ha il significato della purificazione: durante la Pasqua tutti noi affidiamo i nostri peccati (i piedi sporchi) a Dio, il quale, sacrificandosi, ci benedice e ci purifica (la lavanda).
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Luca Scapatello
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