La solitudine può essere combattuta anche in questo modo specialmente quando ci sentiamo traditi dalla sua non presenza.
Non siamo mai soli. Dio vuol guarire la nostra anima.
In un mondo quale quello attuale, dove tutti siamo connessi, ma dimentichiamo le nostre relazioni interpersonali, spesso ci capita di sentirci traditi dalla persona che dovrebbe amarci più di tutti. Il risultato? Ci sentiamo completamente soli, non amati e ci allontaniamo da Dio perché, nonostante lo invochiamo, ci sembra che lui non ci ascolti e, di conseguenza, incolpiamo lui della nostra attuale situazione.
Ma è davvero così? In effetti no, perché non ci accorgiamo che, proprio in quel momento, Gesù ci sta mandando un messaggio d’amore e che, attraverso anche scene tratte dalla Bibbia, è possibile verificarne la sua veridicità. In particolare, si tratta di una scena presa dal Vangelo dell’evangelista Giovanni, durante l’Ultima Cena di Gesù, quando il discepolo Giovanni appoggia il suo capo sul petto del suo maestro:
“Ora, inclinato sul petto di Gesù, stava uno dei discepoli, quello che Gesù amava”. Da analizzare è, in primis, la frase quello che Gesù amava. In questo caso, si tratta di un discepolo in specifico, ma questa immagine si affianca ad ognuno di noi quando siamo in una situazione di sconforto: Gesù ama indistintamente ognuno di noi.
Egli ci ama più di quanto noi possiamo immaginare. Non c’è una prova più grande dell’amore che prova per tutti noi. Il momento in cui il discepolo Giovanni si china sul petto di Gesù, è un vero e proprio segno di ricerca della protezione da parte del Maestro. Potremmo provare la stessa identica sensazione ogni volta che ci avviciniamo all’Eucarestia: sentiamo, proprio lì, quel senso di necessità di protezione. Quando accogliamo Gesù Eucarestia dentro di noi, sentiamo davvero che qualcuno ci ama e che vuole stare con noi e riposare nel nostro cuore.
Cosa ci fa capire tutto questo? Che al mondo non siamo mai soli, che nessuno deve sentirsi abbandonato. È vero: anche Gesù è stato abbandonato da tutti sulla croce, ma nonostante tutto, lui non ci ha condannati e continua, ogni volta, a volerci al suo banchetto eucaristico.
Accogliamo questo immenso invito d’amore di Cristo verso ognuno di noi.
ROSALIA GIGLIANO
Fonte: aleteia.org
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