L’Archivio di Stato Vaticano diventa multimediale: ecco la novità. Papa Francesco aveva già iniziato quest’opera di trasparenza.
Gestire, archiviare tutti i documenti editoriali della Santa Sede e del suo Dicastero della Comunicazione.
Come fare per conservare la millenaria memoria di tutti gli archivi del Vaticano? Da sempre la Sante Sede ha custodito gelosamente tutti i documenti, in particolare quelli di rilevanza storica, che avevano a che fare con tutti i Pontefici che si sono susseguiti nella storia della Chiesa.
Diversi documenti ma con una sola finalità: conservare affinché siano fruibile anche a tutte le altre generazioni successive. Una vera e propria missione per gli Archivi Vaticani che, grazie alla nuova costituzione, diventano Archivio Editoriale Multimediale, che si inserisce e si collega con l’attività della Commissione Centrale per gli Archivi della Santa Sede.
Il processo di archiviazione di tutti i documenti editoriali, adesso in formato multimediale, permetterà l’accesso e la consultabilità, oltre che la completa digitalizzazione e conservazione. Inoltre, l’Archivio comprenderà anche i media ereditati dagli altri enti che fanno parte del Dicastero della Comunicazione.
Cosa conterrà l’Archivio? Attraverso una particolare collaborazione con la Divisione Archivi Audiovisivi, verranno acquisiti i materiali e, passo passo, digitalizzati per poi essere fruibili alla collettività e a chiunque ne chiederà la consultazione.
L’Archivio Vaticano è l’archivio centrale della Santa Sede, dove sono conservati tutti gli atti e i documenti che riguardano il governo e l’attività pastorale del Romano Pontefice e degli uffici connessi alla Santa Sede. Sono accessibili alla consultazione solo i documenti precedenti al febbraio 1939 (pontificato di Pio XI) e solo a ricercatori in possesso di determinati titoli di studio previa domanda scritta e lettera di presentazione di un istituto di ricerca storico-scientifica accreditato.
Il patrimonio documentario conservato nei suoi vasti depositi copre un arco cronologico di circa dodici secoli (sec. VIII-XX), ed è costituito da oltre 600 fondi archivistici. Pur non essendo l’archivio più vasto del mondo come quantità, è il più vasto del mondo come geografia perché abbraccia tutti i continenti e tutti gli Stati dove la Chiesa cattolica è presente.
Una scelta che non è partita così a caso. Durante l’udienza dello scorso 4 marzo nella Sala Clementina proprio con gli officiali dell’Archivio Segreto Vaticano, Papa Francesco ha annunciato “l’apertura degli Archivi Vaticani per il Pontificato di Pio XII avverrà il 2 marzo 2020, a un anno esatto di distanza dagli 80 anni dell’elezione al Soglio di Pietro di Eugenio Pacelli“.
“Ho preso questa decisione sentito il parere dei miei più stretti collaboratori, con animo sereno e fiducioso, sicuro che la seria ricerca storica saprà valutare nella sua giusta luce, con appropriata critica, momenti di esaltazione di quel Pontefice e, senza dubbio anche momenti di gravi difficoltà, di tormentate decisioni, di umana e cristiana prudenza” – aveva dichiarato il Santo Padre.
ROSALIA GIGLIANO
Fonte: vaticannews.va/agensir.it
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