Questa sembra proprio essere la più azzeccata e intelligente campagna contro il fumo: “Nessun profitto è legittimo se mette a rischio la vita delle persone.”.
In una zona come quella del Vaticano, che vede passare milioni di visitatori, credenti e non, ogni giorno, è saggio dare un segno di consapevolezza e autocontrollo, per spronare ogni persona a prendersi cura del corpo che Dio gli ha donato, anche smettendo di fumare.
Questo vizio, che spesso viene considerato quasi innocuo, è in effetti subdolo e molto dannoso per la salute, anche delle persone che ci stanno accanto, come i bambini che crescono nelle nostre famiglie.
Le statistiche, che parlano dei tumori ai polmoni, aggravati dall’essere stati, direttamente o indirettamente, esposti al fumo delle sigarette (e non solo), diventano spaventose ogni anno di più.
Sono rese note grazie ad indagini mirate e alle recenti scoperte sull’argomento, ma tanti sembrano far finta di non sentire.
Speriamo che almeno i devoti ascoltino, invece, la voce del Papa che, attraverso l’intervento del direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Greg Burke, ha fatto sapere ai giornalisti: “Il Santo Padre ha deciso che il Vaticano terminerà la vendita di sigarette ai propri dipendenti a partire dal 2018.”.
“Il motivo è molto semplice: la Santa Sede non può contribuire ad un esercizio che danneggia chiaramente la salute delle persone.
Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, ogni anno il fumo è la causa di oltre sette milioni di morti in tutto il mondo.
Nonostante le sigarette vendute ai dipendenti e pensionati del Vaticano ad un prezzo scontato siano fonte di reddito per la Santa Sede, nessun profitto può essere legittimo se mette a rischio la vita delle persone.”.
Una lodevole iniziativa quella di Papa Francesco, che, certamente, non mancherà di generare qualche polemica.
Senza alcuna paura, allora, è utile ribadire che nessun business deve minare mai la salute delle creature di Dio!