Dignitas infinita è il nuovo documento del Dicastero per la Dottrina della fede che denuncia le attuali violazioni della dignità umana, in tutte le sue forme.
Un documento che ha richiesto ben cinque anni di lavoro e di dialogo col Magistero di Papa Francesco e annuncia con audacia la sacralità della vita umana.
A ogni essere umano spetta una dignità infinita al di là di ogni circostanza, stato o situazione in cui si trovi. È l’affermazione che apre e dà il tono al documento. La sacralità della vita umana è un valore che non può essere relativizzato e che il documento afferma con decisione. Una coraggiosa e autentica presa di posizione nella lotta che imperversa oggi tra la cultura della vita e la cultura della morte.
Come dice Papa Francesco oggi viviamo il tempo della cultura dello scarto e la globalizzazione dell’indifferenza per cui la società tende a misurare il valore di ogni vita in base all’efficienza, alla produttività, al rientrare in degli standard di qualità della vita basati su logiche che pervertono la vera natura dell’uomo.
La vera dignità umana
Contro queste logiche Dignitas infinita ci ricorda che ogni vita umana è sacra perché creata a immagine e somiglianza di Dio e che Cristo incarnandosi «ha confermato la dignità del corpo e dell’anima» (19) e quindi ogni persona va promossa, tutelata e difesa dal concepimento alla morte naturale: «La Chiesa proclama l’uguale dignità di tutti gli esseri umani, indipendentemente dalla loro condizione di vita o dalle loro qualità».
Affermato questo punto saldo il testo procede a denunciare tutte le violazioni della dignità della persona umana che purtroppo incontriamo nella società di oggi. Denuncia tutto ciò che va contro la vita: ogni specie di omicidio compresi aborto, genocidio, eutanasia e suicidio volontario. Ma ci sono tante altre forme di violazione della dignità umana come le mutilazioni, le torture fisiche e psicologiche, tutte le forme di limitazioni della libertà, le deportazioni, le condizioni di vita subumana, la schiavitù, la prostituzione delle donne e dei bambini, le incarcerazioni arbitrarie, la piaga del lavoro a nero, la pena di morte.
Dalla tragedia crudele della guerra alla violenza in rete
Uno dei drammi di oggi che non ci può lasciare in silenzio è la povertà e tutte le forme di povertà fisica, morale e materiale che negano la dignità umana. Insieme a questo c’è la follia della guerra che in realtà è sempre una grave sconfitta per tutta l’umanità. Poi cita il travaglio dei migranti, persone che costrette a lasciare la propria terra muoiono inghiottite dal mare perché si affidano a mercenari senza coscienza ma mossi dalla sola crudele avidità. Le piaghe purtroppo per loro natura non sono mai isolate ma si propagano.
Povertà, guerra, migrazioni aprono la strada ad altre forme di violenza grave: lo sfruttamento delle persone compresi il traffico di organi e gli abusi sessuali sempre più diffusi anche tra vittime di giovanissima e tenera età. È scritto nel testo che l’abuso sessuale lascia profonde cicatrici nel cuore di chi lo subisce e provoca sofferenze che possono durare tutta la vita e a cui nessun pentimento può porre rimedio. Forme estreme di violenza è ogni forma di omicidio e purtroppo registriamo un aumento dei casi specie in cui le vittime sono donne.
Come in crescita sono gli aborti che è quanto più crudele esista perché la vittima non può difendersi in alcun modo, e la cui vita è sottratta in quella culla che è l’utero materno. Una culla che diventa, gabbia, poi tomba. Ma le violenze non si esercitano solo nel mondo reale, purtroppo anche in quello virtuale; cyberbullismo, diffusione di pornografia, sfruttamento sessuale tramite web, ma anche il gioco d’azzardo che riduce intere famiglie sul lastrico. Ci dobbiamo adoperare tutti per difendere il bene comune e per mettere al centro di ogni ordinamento giuridico la persona umana.
Dalla Maternità surrogata all’ideologia di gender
Tra le altre violazioni della dignità umana il testo denuncia la maternità surrogata e l’ideologia di gender. La maternità surrogata riduce il bambino a un oggetto da commissionare, come un bel dipinto da esporre nella sala degli ospiti, e con l’ausilio della tecnica magari scegliendone tratti, colori e magari anche il sesso. Per non parale del corpo della donna usato come contenitore per allevare il desiderio di terzi. Un conto è il legittimo desiderio di un figlio, un altro sono le pratiche con cui si realizza questo desiderio. Di certo la maternità surrogata non è degna della persona umana della madre o del nascituro.
Quanto alle persone con tendenza omosessuale il documento ribadisce che il rispetto della dignità umana include veramente tutti e quindi condanna ogni forma di discriminazione o punizione, aggressione o violenza sulle persone motivate dall’orientamento sessuale. Ma questo non vieta di denunciare la malizia dell’ideologia di gender che parte dall’affermazione della sostanziale uguaglianza tra tutte le persone ma la estremizza fino ad annullare la bellezza della differenza.
Nel testo è scritto che la vita umana, in tutte le sue componenti, fisiche e spirituali, è un dono di Dio, che va accolto con gratitudine e posto a servizio del bene. Voler disporre di sé, così come prescrive la teoria del gender. Il che però, significa cedere all’antichissima tentazione dell’essere umano che si fa Dio. La teoria del gender «vuole negare la più grande possibile tra le differenze esistenti tra gli esseri viventi: quella sessuale», che esiste, è voluta dal Creatore e non può essere eliminata.
È espresso giudizio negativo anche sul cambio di sesso, che «di norma, rischia di minacciare la dignità unica che la persona ha ricevuto fin dal momento del concepimento». Cosa diversa, invece, è la possibilità che una persona affetta da anomalie dei genitali già evidenti alla nascita o che si sviluppino successivamente, possa scegliere di ricevere assistenza medica allo scopo di risolvere tali anomalie.
Il testo è denso, ricco e fa pensare ma solo perché dice in modo nuovo la verità di sempre sulla persona umana. Saremo pronti ad accogliere questa verità?