Il Vaticano ha preso posizione nei confronti dell’ONU: “Gli attentati sono una visione anti-cristiana”
I recenti attentanti hanno riaperto una “faccenda” che crea contrasti tra l’ONU ed il Vaticano. Perché la richiesta di riconoscimento da parte della Santa Sede non viene accolta?
L’osservatore permanente della Santa Sede alle Nazioni Unite è stato chiaro: “Bisogna riconoscere la natura anticristiana degli attentati”. Così mons. Auza al tavolo sul terrorismo organizzato dall’ONU.
Perché questa presa di posizione da parte della Santa Sede? Le Nazioni Unite hanno adottato una risoluzione di “semplice condanna cristofobica” agli attentati contro le chiese finora avutesi, alla stessa stregua di come esistono termini quali antisemitismo e islamofobia. Ma per il delegato del Vaticano non è così semplice: “C’è ancora una forte reticenza a evocare la natura specificamente anti-cristiana dei numerosi attentati e faccio riferimento esplicito all’attentato nello Sri Lanka il giorno di Pasqua. In quella situazione, invece di cristiani, è stato coniato il termine di Adoratori della Pasqua, e questo non mi sembra corretto”.
“Tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge, a prescindere dalla loro appartenenza religiosa o etica che sia. Un riferimento implicito è da farsi alla situazione dell’Iraq dove lì, il governo, non aiuta in modo assoluto i cristiani a far rientro nelle loro case e non da fondi nemmeno per la ricostruzione dei loro villaggi” – ha detto mons. Auza.
Una situazione che ha dell’inaccettabile per la Santa Sede, in particolare in quelle zone del pianeta dove i cristiani sono la minoranza e sono costretti a vivere in situazioni precarie o, addirittura, ad abbandonare la loro terra solo per la loro fede in Cristo.
Una situazione inaccettabile per il Vaticano che, ora, chiede all’Onu di prendere una posizione netta in merito.
ROSALIA GIGLIANO
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Fonte: tempi.it
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