Se frequentate assiduamente la chiesa vi sarete accorti che alcune volte un particolare velo copre il tabernacolo. Questo velo, che si chiama Conopeo, può cambiare di colore nel corso dell’anno, ma per quale motivo viene usato? Il motivo di tale copertura è legato all’utilizzo della lampada del Santissimo Sacramento, i due oggetti liturgici assieme assumono un significato del tutto particolare che deriva dal primo periodo della chiesa Cristiana ed ancora prima dalla tradizione del tempio ebraico (nulla di anormale se si pensa che il Cristianesimo nasce come prosecuzione del culto ebraico).
Cominciamo dalla tradizione ebraica: nel tempio di Gerusalemme, ad esempio, vi era un velo che separava il luogo santo (il tempio) dal luogo Santissimo, in cui aveva accesso solamente il sacerdote. Per quanto riguarda il conopeo sappiamo che è presente sin dagli inizi del cristianesimo ed ha accompagnato l’evoluzione del tabernacolo. In origine, infatti, il Santissimo sacramento era sospeso sull’altare e rimaneva coperto proprio dal conopeo. Con il passare del tempo l’Eucaristia è stata riposta in un tabernacolo alle spalle dell’altare ma solamente nella tradizione cattolica, dato che in quella ortodossa è stata mantenuta la pisside sospesa.
A differenza del culto ebraico in cui il velo indicava una separazione e la lampada accesa il fuoco che ardeva nel tempio, nel culto cristiano il conopeo e la lampada accesa stanno ad indicare la presenza di Gesù Cristo vivo all’interno del tabernacolo. Ecco perché il velo copre il tabernacolo. Questo è generalmente bianco, ma può cambiare colore in base al periodo dell’anno. Il Conopeo verde indica che ci si trova in tempo Ordinario, quello viola che ci si trova in tempo di Avvento o di Quaresima, quello bianco che siamo durante le festività della Madonna, delle vergini o dei santi non martiri ed infine quello rosso in periodo di commemorazione di martiri o di Gesù Cristo.
Luca Scapatello
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