Venezia, finto matrimonio e sfilata nella chiesa: “E’ una profanazione”

Perché il Patriarcato di Venezia ha gridato allo scandalo e alla profanazione?

Il 15 marzo si è tenuta una sfilata con tanto di finto matrimonio e banchetto in una chiesa consacrata.

"Profanazione"
(Facebook)

Finto matrimonio e sfilata nella chiesa consacrata, il patriarcato grida: “Si tratta di profanazione”

Lo scorso 15 marzo si è tenuta nella chiesa dell’Ospedaletto (Santa Maria dei derelitti) un evento benefico, una raccolta fondi durante la quale è stato offerta ai presenti la possibilità di assistere ad una sfilata di abiti da sposa. L’evento ha suscitato una coda polemica dopo che l’Ire, l’istituto di assistenza anziani proprietario del luogo, si è lamentato con gli organizzatori. I responsabili dell’istituto, infatti, hanno accusato gli organizzatori di non averli informati per tempo e dunque di non aver richiesto alla curia un simile utilizzo per la Chiesa.

A generare ulteriore scandalo ci sarebbe stata una finta cerimonia nuziale con tanto di finto matrimonio, una trovata che è stata considerata una vera e propria profanazione dal Patriarcato di Venezia che, in una nota pubblica, ha condannato gli autori dell’evento benefico. Nel messaggio viene ricordato che la chiesa in questione non è sconsacrata e che, dunque: “l’inaccettabile uso deliberatamente commerciale che ne è stato fatto nelle scorse ore, con l’intervento, oltretutto, di un finto sacerdote in vesti liturgiche nell’ambito di una sfilata di abiti da sposa, non risulta ‘consono’ perché profondamente irrispettoso e gravemente lesivo della santità del luogo, nonché oltraggioso della fede e della sensibilità religiosa dei veneziani e della città, tanto da configurare un vero e proprio caso di profanazione”. Il messaggio si chiude dunque con l’aperta disapprovazione dell’evento da parte della diocesi di Venezia.

Finto matrimonio e sfilata, gli organizzatori rispondono alle accuse

Dopo il clamore suscitato dalle parole dell’Ire e del Patriarcato e dopo la pubblicazione di tali parole per mezzo stampa, gli organizzatori dell’evento hanno voluto rispondere sulla propria pagina Facebook, invitando i presenti e tutti coloro che hanno letto le notizie a diffidare dalla versione fornita. In un recente post infatti si legge: “Ci dispiace di quanto sta accadendo in queste ore tramite la stampa. Scolleghiamo quanto letto dai media tutte le personalità e tutti coloro che gratuitamente si sono messi a disposizione per la raccolta fondi che è stata destinata a due fondazioni. Non vorremmo che quanto è stato scritto dalla stampa, e dichiarato da altri mezzo stampa, andasse ad offuscare la spontaneità dell’iniziativa ed in particolare la generosità di tutte le persone, e sono tantissime, che hanno donato il loro tempo e che hanno presenziato e partecipato alla raccolta fondi”. Resta da capire come mai l’Ire, proprietaria del posto, non fosse a conoscenza dell’evento e chi al posto loro avrebbe permesso l’organizzazione della serata.

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Luca Scapatello

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