Il cartello affisso da un parroco di una chiesa nella periferia di Venezia con scritto “La santa Messa è sospesa per mancanza di fedeli” ha riportato all’attenzione la questione fede ai giorni nostri, con persino i giornali a parlarne, in alcuni casi solo per suscitare l’interesse della comunità con titoli ad effetto come “Nonostante Francesco le chiese si svuotano” o similari. Siamo quindi di fronte alla crisi irreversibile della Chiesa Cattolica?
Facili allarmismi a parte bisogna prima considerare che la chiesa in questione appartiene ad un paesino in provincia di Venezia in cui l’età media è piuttosto alta, per di più in quel giorno la temperatura era piuttosto rigida e non è la prima volta che per venire incontro ai fedeli si opta per spostare la messa in un giorno più tranquillo con una temperatura più mite.
Anche volendo considerare il fatto non occasionale ma sintomatico, viene da chiedersi se una piccola parrocchia in un paesino possa offrire uno specchio realistico dell’affluenza dei fedeli in chiesa: per una chiesa chiusa ce ne sono altre dieci colme di fedeli tra i quali giovani e bambini e se anche fosse vero che in linea generale c’è stato un calo dell’affluenza invece di recriminare si dovrebbe pensare a cosa fare per i lontani.
Riguardo questo ci sembra interessante riportare il commento Don Primo Mazzolari, riportato sulle pagine di ‘Aleteia’, il parroco sosteneva che per invogliare la gente non ci siano schemi fissi ne trucchi, ma bisogna discernere i segni del tempo e rivolgersi alla comunità con il suo linguaggio, questo implica che i fedeli di oggi sono diversi da quelli che verranno e che il compito dei sacerdoti è quello di cambiare approccio di conseguenza.
Il significato più intimo di questa riflessione è che il sacerdote è chiamato a fare il suo celebrando la messa e santificando l’Eucarestia al Signore per il bene non solo dei presenti ma anche di coloro i quali preferiscono non cogliere il messaggio e badano ad aspetti diversi della vita, ma anche che ogni Messa, che sia partecipata come quella tenuta dal Papa o che venga recitata davanti a due fedeli, ha il medesimo valore. Cristo ci invita a seguirlo, ma anche a non giudicare e a perdonare affinché un giorno tutti si possano pentire e tornare al suo cospetto perché il più grande frutto di Dio è e rimane l’umanità.
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