Una delle regole dettate dai singoli Governi e dalle Conferenze Episcopali in tempo di pandemia, è la distribuzione della Comunione sulle mani.
In Venezuela, un sacerdote, invece, la distribuisce ancora in bocca. E’ giusto oppure no? Lui spiega il motivo di questa sua decisione.
La regola del distanziamento sociale, in piena emergenza Coronavirus, è presente anche nelle singole Chiese e Parrocchie sparse per il mondo. Ed anche per la distribuzione dell’Eucarestia bisogna attenersi a ciò. Per questo motivo, la si deve ricevere nelle proprie mani, opportunamente igienizzate e non in bocca.
Ma in Venezuela, un sacerdote ha deciso di non rispettare questa regola: “Alcune persone a volte non sanno neanche come prendere l’Ostia sacra; certe passeggiano e a metà del cammino se la portano alla bocca o scompaiono, altre non sanno se restano loro in mano delle particole o meno” – spiega padre Teodoro Ubaldo Sosa.
Ma cerchiamo di comprendere meglio le parole del sacerdote. “D’ora in poi, in questa parrocchia la Comunione non verrà data in mano ma in bocca. Abbiamo trasformato la Comunione, un sacramento fondamentale per noi cristiani, in qualcosa di freddo, in una moda ‘fashion’, in qualcosa di ‘stupendo’, e abbiamo dimenticato che è il corpo di Gesù Sacramentato” – ha spiegato in una nota, lo stesso Padre Sosa, anche in comunione con tutti i diaconi permanenti presenti nella sua Parrocchia del Sacro Cuore a Guarenas, a Est di Caracas.
Una decisione che cozza completamente anche con le regole che Papa Francesco ha emanato a partire dal 18 maggio, in occasione della riapertura delle chiese dopo il lockdown.
Lo stesso Padre Teodoro, spiega che non è lì per non rispettare le regole anti Covid ed anti assembramento, anzi: “Durante il periodo del lockdown ho celebrato la Messa davanti agli edifici dei vicini con la presenza controllata dei fedeli […] ma era necessario far capire, ora, a loro, come ricevere l’Eucarestia.
Molti, quando la ricevono nelle mani, la portano con sé, non sanno cosa fare e questo non va bene […] Dobbiamo riaffermare la presenza di Gesù in mezzo a noi. Per questo ho preso questa decisione” – ha concluso il sacerdote.
In piena pandemia, specialmente delle zone del Centro America, è una decisione un po’ azzardata quella presa da Padre Teodoro. La situazione non è ancora sotto controllo e basta un piccolo passo falso per mandare tutti i sacrifici all’aria.
Fonte: aleteia.org
ROSALIA GIGLIANO
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