L’oltraggioso paragone è stato fatto da Ricky Martin durante un’intervista al quotidiano spagnolo El País, lo scorso 21 giugno.
L’intento è giustificare l’abominevole pratica dell’utero in affitto, cui hanno fatto ricorso lui e il suo compagno.
L’unica inumana modalità per poter avere i due gemelli, Matteo e Valentino, nati nel 2008. Un’affermazione che è ancor peggio che farneticante, è blasfema!
“Io non ho affittato un utero, me lo hanno offerto, molte volte, e porto su un piedistallo queste donne che mi hanno aiutato a creare la mia famiglia. Allo stesso modo in cui porto su un piedistallo la Vergine Maria, che ha offerto il suo ventre perché Gesù venisse al mondo”.
Questa è la delirante risposta del cantante Ricky Martin alla domanda del giornalista che gli ha chiesto se si sentisse offeso dall’espressione “madre surrogata”, che gli è stata attribuita per aver fatto ricorso all’utero in affitto. Purtroppo non è la prima volta che gli appartenenti al mondo LGBT fanno riferimenti blasfemi verso la Madre di Dio, per legittimare un atto che sfrutta le donne, soprattutto le più fragili e indigenti. Tale è la maternità surrogata e le femministe dovrebbero insorgere contro un simile abominio. Invece tacciono.
Ma non si è fatta attendere la risposta al cantante da parte di monsignor Leonardo J. Rodriguez Jimenes, parroco di María Madre de Misericordia nell’arcidiocesi di San Juan a Porto Rico, che gli ha dato una bella lezione di vita ancor prima che di catechismo.
Il blasfemo paragone è stato, secondo il sacerdote, un infelice pretesto “per sostenere l’utero in affitto e tranquillizzarsi la coscienza”. “Anche perché – incalza padre Rodriguez – Maria non ha prestato a Dio il suo corpo o il suo grembo. Anzitutto perché il corpo è un dono di Dio, e quindi non è nostro proprio come di nostra proprietà non è l’anima, e in secondo luogo perché non possiamo separare anima, spirito e corpo.
Maria non ha noleggiato il suo utero a Dio: si è consegnata anima e corpo e Lui, con le celebri parole: ‘Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola’”. E ha aggiunto padre Rodriguez:”Tutto questo non per soddisfare “una” volontà divina ma per compiere la volontà salvifica del Signore. C’è insomma una abissale differenza tra il comportamento di Maria e quello che il signor Martin tenta di legittimare”.
E noi pensiamo che Ricky Martin si dovrebbe vergognare per la sua indecente affermazione verso Maria Santissima. E chiedere scusa prima di tutto a Lei, e poi a noi credenti. Il rispetto che lui pretende, è in netta contrapposizione con l’utero in affitto, che è di per se un atto di non rispetto dell’altro,
della donna e del figlio ridotto a una merce di compra vendita. Prima di tutto, impari a rispettare Dio e il prossimo. Preghiamo in riparazione per questo e tutti gli oltraggi a Gesù e alla Madonna.
Simona Amabene
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