Sono passati 25 anni dal miracoloso evento delle lacrime della Vergine Maria a Civitavecchia: una riflessione del teologo Walford ci invita a riflettere sul significato.
C’è uno stretto collegamento tra l’evento miracoloso delle lacrime di sangue della Vergine Maria a Civitavecchia e l’attuale periodo di grandi difficoltà che il mondo sta attraversando. A portarci alla riflessione su questo tema così importante è il noto teologo Stephen Walford, le cui parole sono state raccolte da La Stampa. La sua riflessione ci porta a considerare il significato di quelle lacrime, a distanza di 25 anni.
Vergine Maria: quelle lacrime a Civitavecchia
Il noto e miracoloso evento ebbe luogo a Civitavecchia, nel 1995, precisamente il 2 febbraio. Erano le 16.20, quando dalla statua della Vergine Maria iniziò a fluire sangue. Questo sangue, che partiva dagli occhi e finiva dritto al cuore, fu oggetto di innumerevoli studi scientifici, i quali riscontrarono all’unisono questa sentenza: è un sangue che ha caratteristiche di un uomo sui trent’anni, ma anche qualche caratteristica femminile. Furono i medici a prender parola su quel delicato tema, ma chi vedeva il tutto con gli occhi della fede, poté testimoniare che il sangue era quello di Gesù. Le caratteristiche femminili era no spiegate dal fatto che Gesù non aveva un padre terreno, il tutto derivava dunque dalla Vergine Maria.
La profezia su quell’evento
D’altronde, in quello stesso periodo, una figlia spirituale di Padre Gabriele Amorth aveva informato che “una Madonnina avrebbe pianto a Civitavecchia e non sarebbe stato di buon auspicio per l’Italia”. Il primo scettico, in tutta questa vicenda, fu inizialmente il Vescovo di Civitavecchia. Monsignor Girolamo Grillo, si ricredette, però, quando anch’egli partecipò ai miracolosi eventi.
Ci sono poi i messaggi che hanno accompagnato le diverse apparizioni mariane e che hanno aiutato a spiegare quelle lacrime di sangue. Maria descrisse in maniera profetica e apocalittica i pericoli dell’umanità: “apostasia dalla vera fede, un attacco satanico alla famiglia, una terza guerra mondiale”. Da qui, l’importanza della devozione al Cuore Immacolato di Maria.
Il significato delle lacrime a 25 anni di distanza
Sono dunque passati 25 anni da quelle lacrime e la riflessione del teologo Walford ci aiuta a collegare l’evento all’attuale contesto. C’è da fare prima di tutto un appunto: sono passati 33 anni dall’ultimo anno mariano. Era il 1987, quando il popolo gioì nell’affidarsi alle braccia della Vergine Maria. Oggi, più che mai, il mondo e la Chiesa hanno bisogno di un momento di grande speranza. Recentemente, Papa Francesco ha aggiunto alle litanie della Vergine di Loreto, il titolo di “Madre della Speranza”.
Di questo, il mondo ha bisogno: più che mai, le lacrime di Maria, accompagnate dalle sue parole, sono attuali. Il mondo ha bisogno di speranza: le costanti crisi che stiamo attraversando ci dovrebbero insegnare questo. Quella “terza guerra mondiale” combattuta a pezzi, come definisce Papa Francesco; la crisi dei rifugiati; la fame, la persecuzione dei cristiani sempre più costante; la pandemia; la crescente disoccupazione. Come ci ricorda il teologo: non possiamo negare che stiamo vivendo questi momenti “apocalittici”. In tal senso, un anno mariano, guidato dallo Spirito Santo, è più che mai necessario.
Fabio Amicosante